Cani e gatti sono i migliori amici dell’uomo? Decisamente sì. Anche la scienza è d’accordo. Numerosi studi hanno dimostrato come la cosiddetta ‘pet therapy’ abbia effetti quasi impensabili sulla psiche delle persone. E se fosse utile anche agli studenti? All’Università di Teramo, per la prima volta diventa protagonista del momento culminante della didattica: l’esame. Nell’ateneo abruzzese, infatti, nelle ultime settimane hanno fatto la loro comparsa in aula durante gli appelli di diverse facoltà degli esemplari di cani – soprattutto Labrador e Golden Retriever, razze allenate a questo tipo di lavoro - che i ragazzi potevano accarezzare mentre rispondevano alle domande dei professori. Il merito è stato di Gabriele Antonelli, un laureando della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’ateneo abruzzese che, grazie al supporto della sua relatrice di tesi Sara Castelli, ha potuto trasformare in realtà il primo progetto di ‘pet therapy in aula’.
Chi risponde alle domande accarezzando un animale va meglio degli altri
“È iniziato tutto dalle nostre aule – racconta Gabriele a Skuola.net – ma poi lo studio è stato esteso anche alle altre facoltà, per osservare le differenze di risultati tra chi affronta le nostre materie, più scientifiche, e quelle umanistiche, come nel caso di Giurisprudenza e Scienze Politiche, che di solito generano un livello maggiore di ansia nei ragazzi”. Ebbene, stando a quanti riportato dai docenti, a parità di preparazione chi ha usufruito del ‘sostegno morale’ dell’animale è andato mediamente meglio degli altri. Facile credere che gran parte del merito sia dovuto proprio alla presenza dei cani. Potrebbe essersi aperto una nuova strada nella ricerca sui benefici che gli animali possono dare all’uomo.
Dall’Università di Teramo parte un nuovo modo d’intendere la ‘pet therapy’
Il prossimo passo, perciò, sarà quello di far diventare questo esperimento un progetto stabile, inizialmente in tutta l’Università di Teramo, durante l’intero anno accademico. Per poi magari esportarlo in altri atenei d’Italia. “L’idea è di allevare gli animali facendogli conoscere sin da cuccioli gli ambienti universitari – continua Gabriele – per farli diventare degli ospiti fissi delle facoltà, cosicché il loro supporto sia ancora più efficace. Si potrebbero anche coinvolgere i canili, adottando i cani meno fortunati e addestrandoli alla socializzazione. Non è detto che solo le razze già usate per la ‘pet therapy’ siano in grado essere d’aiuto alle persone”. Chissà che in futuro non si riesca a formare una squadra di cani antistress, pronti a intervenire in soccorso di tutti gli studenti in preda al panico.