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Tasso di occupazione al 57,7% in Italia, tra i peggiori dell'area Ocse

Solo in Grecia (52,7%) e Turchia (50,9%) si registra un dato peggiore. La media Ocse è del 67,4%

lapresse

Nonostante i molti segnali incoraggianti, per alcuni indicatori la risalita italiana sembra ancora piuttosto lenta e distante da quella dei suoi principali partner. Infatti, sebbene anche il mercato del lavoro continui a migliorare, il nostro Paese occupa uno degli ultimi posti della classifica Ocse per il tasso di occupazione.

Nel primo trimestre, in media, la percentuale di occupati sul totale della popolazione in età lavorativa è stata pari al 57,7% nel nostro Paese, una percentuale appunto nettamente inferiore sia alla media Ocse, dove si attesta al 67,4%, che alla media Ue, 67,2%: il nostro dato è molto più basso anche rispetto a quello della media dei Paesi membri del G7, pari al 70,3%.

Osservando nel dettaglio la classifica, il nostro Paese si pone infatti agli ultimi posti dell’area, facendo meglio solo di Grecia, con il 52,7%, e Turchia, con il 50,9%. Andamento molto simile anche se si guarda alla percentuale di donne occupate sul totale della popolazione in età lavorativa dello stesso sesso: in questo caso la quota si attesta al 48,5%, poco al di sopra di Messico e Grecia, rispettivamente con il 45,3% ed il 44,1%.

Non a caso le ultime rilevazioni dell’Istat mostrano come a bilanciare negativamente il tasso di occupazione totale sia proprio la componente femminile. Il 57,7% del dato totale è infatti il risultato del 66,9% rilevato per la componente maschile e del 48,5% di quella femminile. Stessa cosa accade se si guarda al tasso di disoccupazione e a quello di inattività. Nel primo caso al 10,6% della componente maschile si contrappone il 12,4% di quella femminile, comportando una crescita del tasso di disoccupazione totale all’11,3%. Ancora più accentuata la differenza rilevata per il tasso di inattività: mentre il dato medio è pari al 34,8.

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