L'analisi

Prosegue la risalita dell'Italia. Stime al rialzo per il 2017

L’economia italiana a fine anno potrebbe mettere a segno una crescita superiore rispetto a quanto previsto in precedenza. Dopo i ritocchi alle stime effettuati da Fondo monetario internazionale, agenzie di rating e associazioni di categoria, ora a rialzare le previsioni di crescita del Pil è la Banca d’Italia.

Mentre a fine 2016 si prevedeva una crescita del prodotto interno lordo dello 0,8% per l’anno in corso, le stime diffuse in occasione dei vari bollettini di metà anno indicavano invece un +1,3%. Ora, però, Bankitalia infonde un maggior ottimismo alzando l’asticella ad un +1,4% per il 2017, ad un +1,3% per il 2018 e ad un +1,2% per il 2019. La ripresa dell’attività economica italiana appare quindi abbastanza in linea con quella dell’Eurozona, anche se l’area della moneta unica sta crescendo ad un passo più veloce: per il 2017 si prevede infatti un +1,9%.

Il nodo che però rimane da sciogliere è quello dell’inflazione. In più occasioni il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha spiegato che le politiche economiche avviate dalla Bce, che stanno sostenendo la crescita dell’area, rimarranno espansive fino a quando l’inflazione non arriverà a toccare valori molto vicini al 2% in tutti i Paesi dell’area (secondo un recente sondaggio di Bloomberg, la maggior parte degli analisti ritiene che bisognerà aspettare almeno gennaio per l’avvio all’allentamento degli stimoli monetari e che il tapering, ovvero la procedura per uscire dal Quantitative Easing, potrebbe durare nove mesi). Secondo le più recenti rilevazioni dell’Eurostat, non solo molti Paesi sono lontani dal target fissato dalla Bce, ma anche l’Eurozona stessa. Dopo il +1,5% annuo registrato a maggio, nel mese di giugno l’inflazione annua dell’area ha registrato un nuovo rallentamento, attestandosi al +1,3% (+1,5% nella media del secondo trimestre secondo la Banca d’Italia), risultato di un rallentamento che ha interessato l’indice dei prezzi al consumo di 18 Paesi a fronte di soli sei aumenti e tre variazioni nulle.

Per quanto riguarda invece l’Italia, per il 2017 il bollettino della Banca d’Italia indica un’inflazione pari all’1,4 e “all’1,1 il prossimo; nel 2019 salirebbe all’1,6, per effetto di una moderata accelerazione delle retribuzioni”.