La Regione Veneto ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto legge sulle vaccinazioni. "Quello che rifiutiamo - spiega il governatore Luca Zaia - è un intervento statale che impone un obbligo collettivo di ben 12 vaccinazioni. La coercizione è attuata per di più con decreto d'urgenza, senza precedenti storici, nemmeno in periodi di guerra. L'Italia diventa così il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa".
Zaia: non contestiamo la scienza - "Noi - prosegue Zaia - non contestiamo certo la validità dei programmi di vaccinazione: lo testimonia la nostra legislazione regionale, improntata sulla opportunità di effettuare i vaccini e lo dimostrano gli elevati livelli di copertura raggiunti nel Veneto, applicando un modello basato sul consenso informato e sull'adesione consapevole".
I motivi del no - Nel merito, la Regione Veneto contesta, tra gli altri, i seguenti aspetti: l'esistenza del presupposto di necessità e urgenza su cui basa il decreto legge, "perché l'Oms non ha mai raccomandato il raggiungimento della soglia di copertura vaccinale del 95% per garantire l'immunità di gregge"; la soglia del 95% viene considerata come "ottimale", ma non "critica" dalle istituzioni sanitarie per alcune malattie (e non per tutte), e per questo il Veneto, con i livelli di copertura raggiunti dal il proprio modello, non presenta "una situazione epidemica di emergenza"; la violazione del diritto alla salute (articolo 32 della Costituzione), riguardo al principio di autodeterminazione nelle scelte sanitarie.