INTERROGATO

Consip, il ministro Lotti ai pm: "Estraneo a questa vicenda"

Indagato per rivelazione del segreto d'ufficio, è stato sentito del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone

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Un confronto durato circa un'ora durante il quale il ministro dello Sport, Luca Lotti, ha ribadito la "sua estraneità" alla vicenda Consip e alla fuga di notizie sulla relativa indagine. In una saletta nella sede del Nucleo investigativo di via In Selci, venerdì Lotti, indagato per rivelazione del segreto d'ufficio, ha risposto alle domande del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, dell'aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi.

"E' stato un sereno interrogatorio - hanno commentato al termine gli avvocati Franco Coppi e Ester Molinaro -. Il ministro ha risposto puntualmente a tutte le domande che gli sono state rivolte e ha ribadito con fermezza la sua estraneità ai fatti contestati".

Quello di venerdì è stato un atto istruttorio relativamente breve, che è arrivato ad otto mesi di distanza dal primo "contatto" che Lotti ha avuto con i magistrati di piazzale Clodio. Il 27 dicembre, il ministro fece alcune dichiarazioni spontanee dopo che il 21 dicembre i magistrati di Napoli, prima di trasmettere il fascicolo di indagine a Roma, avevano proceduto con la formale iscrizione nel registro degli indagati.

L'inchiesta e l'accusa contro il ministro Lotti - Il ministro è indagato per rivelazione insieme al comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette, al comandante della Legione Toscana Emanuele Saltalamacchia, e al presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni. Lotti fu iscritto a seguito delle audizioni come testimone svolte a Napoli di Luigi Marroni, all'epoca amministratore delegato di Consip e dello stesso Vannoni, quest'ultimo poi indagato dai pm romani.

Il 20 dicembre Marroni aveva raccontato ai pm napoletani John Woodcock e Celeste Carrano di essere stato informato da Lotti dell'inchiesta su Consip oltre che dal generale Saltalamacchia, dall'ex presidente Consip Luigi Ferrara, e dallo stesso Vannoni che, dal canto suo, aveva confermato la versione di Marroni dicendo che il ministro gli aveva riferito di una indagine sull'imprenditore Alfredo Romeo.

La versione del ministro Lotti - Una versione respinta da Lotti che nel corso delle dichiarazioni spontanee fece mettere a verbale che dell'inchiesta non aveva informato nessuno anche perché non ne era a conoscenza. Parlando davanti al pm Palazzi, il ministro ha affermato di conoscere Vannoni dal 2008 e di averlo incontrato casualmente il 21 dicembre scorso due volte: la prima alla stazione di Firenze e alcune ore dopo a Palazzo Chigi. "Stavo rientrando in ufficio - ha dichiarato Lotti il 27 dicembre - e ho trovato Vannoni, voleva parlarmi. Imbarazzato e con modi concitati, mi ha informato di essere stato sentito da Woodcock a Napoli e di avergli riferito di aver ricevuto da me informazioni riguardo l'esistenza di indagini su Consip; alle mie rimostranze circa la falsità di quanto affermato, lui ha ammesso di aver mentito e quando ho chiesto il perché si è scusato in modo imbarazzato, ottenendo una mia reazione stizzita, tanto da avergli detto 'non ti do una testata per il rispetto del luogo nel quale siamo'".