Robert De Niro e Joe Pesci "bravi ragazzi" in salsa irlandese per Martin Scorsese
I due attori protagonisti di "The Irishman", la nuova pellicola del regista di "Goodfellas". Nel film anche Al Pacino
Martin Scorsese è riuscito alla fine ad ingaggiarli nuovamente entrambi per il suo prossimo film di mafia. Loro sono Joe Pesci e Robert De Niro e saranno i protagonisti di "The Irishman", la nuova pellicola del regista di "Goodfellas", ambientata questa volta nel mondo della criminalità organizzata della East Coast. Nel cast anche Al Pacino.
Un "Quei bravi ragazzi" (del 1990) in salsa irlandese per il regista, che ha dovuto faticare non poco per convincere Pesci a tornare a lavorare con lui davanti alla macchina da presa.
Nel film, che ha un budget di 100 milioni di dollari, ci sarà anche
Al Pacino, alla sua prima collaborazione con il regista. Per
De Niro è un ritorno a casa: lui e Scorsese hanno lavorato assieme ben dieci volte, a cominciare da "Taxi Driver" nel 1976.
Il film farà un breve passaggio nelle sale per qualificarsi agli Oscar. Pesci, una volta convinto, sarà alla sua quarta volta con Scorsese dopo "Toro Scatenato", "Quei Bravi Ragazzi" e "Casino". In "The Irishman" avrà la parte di
Rosario "Russell" Bufalino, un siciliano che divenne capo di Cosa Nostra in Pennsylvania e per decenni fu temuto come uno dei più crudeli e potenti "padrini" di tutti gli Stati Uniti. Soprannominato "The Quiet Don", Bufalino è sospettato nella misteriosa sparizione del leggendario capo dei Teamsters, il sindacato dei camionisti, Jimmy Hoffa.
De Niro avrà invece la parte del celebre gangster
Frank "The Irishman" Sheeran, uno dei più pericolosi sicari al servizio di Cosa Nostra.
Le riprese, che potrebbero vedere nel cast anche
Harvey Keitel, Ray Romano e Bobby Cannavale ma ancora non
Ray Lotta e Paul Sorvino (i rimanenti due di "Goodfellas"), dovrebbero cominciare a New York in agosto.
Base della sceneggiatura è il libro di
Charles Brandt intitolato "I hear you paint houses": furono le prime parole che Hoffa rivolse a Sheeran, nel gergo della mafia significava uccidere un uomo, con la vernice come sinonimo del sangue versato su pavimento e pareti. Nel libro Sheeran confessa di averlo fatto almeno 25 volte, per conto della mafia e del capo dei Teamsters. Quando poi Bufalino gli ordinò di uccidere Hoffa, Sheeran avrebbe obbedito, consapevole del fatto che rifiutare sarebbe stato un suicidio.
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