Un ragazzo di 20 anni, Cosmo DiNardo, ha confessato di aver ucciso quattro coetanei in Pennsylvania, negli Stati Uniti. "Mi dispiace", ha detto lasciando il tribunale dove è stato interrogato. I resti delle vittime sono stati trovati nella fattoria della sua famiglia nel 'Bucks County', non lontano da Filadelfia, in una profonda fossa comune. Grazie alla sua confessione, il procuratore distrettuale non invocherà contro di lui la pena di morte.
DiNardo era stato subito indicato come una "persona di interesse" dagli inquirenti nell'ambito delle indagini sulla scomparsa dei coetanei, poi l'incriminazione per il furto dell'auto di uno dei ragazzi, che aveva anche tentato di rivendere per 500 dollari. Quindi la confessione. Dai resti è stato identificato uno dei giovani scomparsi, il 19enne Dean Finocchiaro, mentre si attendono conferme sugli altri tre, Mark Sturgis di 22 anni e Thomas Meo di 21 che lavoravano insieme nel settore edile, poi Jimi Taro Patrick di 19 anni, studente della Loyola University di Baltimora. Patrick e DiNardo avevano requentato la stessa scuola superiore cattolica.
L'omicida sognava l'Italia - Le prime ricostruzioni e le indiscrezioni sulle indagini ancora in corso tracciano una storia cupa, di droga, di disagio mentale sfociato in follia omicida. DiNardo avrebbe ucciso i ragazzi separatamente e ognuno dopo una 'transazione' nella vendita di marijuana: migliaia di dollari in ballo e forse la sensazione di sentirsi tradito. Il ventenne aveva però piccoli precedenti: una accusa per possesso illegale di arma da fuoco, legata anche ai riconosciuti problemi di salute mentale. Dai suoi profili sui social media risulta che aveva un forte interesse per la caccia e per la pesca. Ad un certo punto si era iscritto ad un college dei paraggi come studente fuori sede e dal sito dell'istituto risulta che sperava di poter passare un periodo di studi all'estero, in Italia.