"La frase 'aiutarli a casa loro', se non si dice come e quando e con quali risorse precise, rischia di non bastare e di essere un modo per scrollarsi di dosso le responsabilità". E' quanto ha affermato il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, commentando le dichiarazioni di Matteo Renzi sull'emergenza migranti. "Noi lanciamo la campagna 'liberi di partire - liberi di restare' con 30 milioni di euro di aiuti concreti dall'otto per mille".
Monsignor Galantino, intervenendo alla tavola rotonda "Da mani pulite a Cantone. Il valore delle regole" in Senato, si è espresso anche su diversi altri temi.
Migranti economici? Non ci sono distinzioni - Galantino si è schierato contro le distinzioni tra migranti economici e quelli in fuga dalla guerra: "E' come descrivere due tipi di povertà. E' come fare la distinzione se uno referisce morire impiccato o sulla sedia elettrica".
Critiche all'europa dall'Osservatore Romano - Sul tema migranti, stamattina l'Osservatore Romano ha scritto: "Tanta solidarietà solo a parole. Ma nei fatti l'Europa continua a restare inerte di fronte al dramma dell'immigrazione nel Mediterraneo e alle difficoltà dell'Italia, ormai da sola in prima linea nel fronteggiare l'emergenza. Solo ieri sono stati 4100 i migranti soccorsi al largo delle coste libiche in venti operazioni. Nei primi sei mesi del 2017, secondo i dati di Frontex, si sono contati 85.000 arrivi in Italia, con un aumento del 21 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016".
"Continui cambi di legge favoriscono il malaffare" - Il vescovo ha commentato il tema della corruzione: "L'impegno contro la corruzione deve essere continuo e paziente" e questo è "il contrario del vezzo inveterato di cambiare le regole e le leggi in corsa o al cambio di esecutivo. Sappiamo tutti che i cambi continui in ambito legislativo rappresentano il brodo di coltura del malaffare e quindi della corruzione".
"La cattiva informazione corrompe l'intelligenza" - "Chi fa cattiva o tendenziosa informazione, chi cerca di indottrinare piuttosto che fornire strumenti critici per stare in maniera consapevole nell'areopago contemporaneo, corrompe l'intelligenza umana e la volontà di chi cerca di convincere che si possono raggiungere obiettivi alti e significativi senza investire energie, tempo e relazioni belle. Chi cerca di dare "per favore" ciò che spetta "per diritto" e chi cerca di convincere che non ci sono doveri oltre ai diritti fa del male all'uomo".
"Troppi furbi nelle posizioni chiave" - "Va bene l'azione repressiva - ha commentato Monsignor Galantino -, vanno bene le regole sempre meno permissive che valgano però per tutti; regole che devono essere accompagnate dalla volontà chiara di invertire la rotta segnata dai tanti, troppi furbi che hanno occupato o che forse continuano a occupare posizioni chiave. Illudersi però che tutto questo basti, non serve a nessuno. Bisogna convincersi che l'impegno per la riduzione del tasso di corruzione è un processo, e come tutti i processi esige l'impegno deciso, continuo e paziente di tutti".
Caso Charlie - Il segretario generale della Cei ha parlato anche del caso del piccolo Charlie: "Bisogna dare ascolto ai genitori. A me ha colpito molto l'appello della mamma che ha chiesto al giudice cosa avrebbe fatto se fosse stato suo figlio".
Segretario di Stato Parolin: "Aiutarli a casa loro discorso valido" - "Credo che il discorso 'aiutiamoli a casa loro' sia un discorso valido, nel senso che dobbiamo aiutare veramente questi paesi nello sviluppo, in modo tale che la migrazione non sia più una realtà forzata, ma sia libera. Che sia un diritto di tutti ma sia fatta non per costrizione, perché non si trovano nel proprio Paese le possibilità di vivere e di crescere". Così il cardinale segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin.