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Spiaggia fascista a Chioggia, il titolare offrì 10mila voti a Beppe Grillo

La proposta al leader dei Cinque Stelle finì nel nulla. Intanto per Gianni Scarpa, l'autore dei cartelli incriminati in riva al mare, è in arrivo l'avviso di garanzia

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Voleva "regalare" i suoi 10mila voti a Beppe Grillo e gli aveva scritto per offrirgli il suo sostegno politico. La proposta risale a cinque anni fa quando Gianni Scarpa, il titolare della spiaggia Punta Canna a Chioggia denunciato per apologia di fascismo, aveva scritto al leader M5s per proporgli una collaborazione.

Il post a Grillo - Il messaggio è del 5 dicembre 2012, in un commento sul blog di Beppe Grillo scovato da "La Repubblica": "Ciao Beppe, mi piace il tuo modo di essere e specialmente quello di dire. Per capire chi sono io digita 'Playa Punta Canna Sottomarina VE'. Sono da 18 anni il gestore, primo e unico avendo messo in piedi da niente la bella storia che vedrai sui 35mila metri di concessione. Sono sempre stato antipolitico avendo sempre capito che non si può votare dei parassiti. Circa 30 giorni fa sono stato in segreteria del sindaco di Mira per prendere un appuntamento. Essendo uomo pubblico ed avendo un traino sicuramente di 10mila che come me sono schifati di questi parassiti, vorrei poter partecipare con i miei voti al tuo Cinque Stelle. Confido in una risposta per sostenerti nella tua bella impresa".

Verso l'avviso di garanzia - Della proposta di alleanza politica non se n'era fatto nulla. Ma il quotidiano fa notare che proprio dopo la denuncia contro il sindaco a sua "difesa" è intervenuto il vicesindaco di Chioggia M5s Marco Veronese, chiedendo "perché sprecare le risibili risorse della polizia in cose come queste" che sono, dice Veronese, "una questione folkloristica un po' borderline". Il primo cittadino di Mira (pochi chilometri di distanza da Mirano, dove Scarpa vive), a cui Scarpa chiese appuntamento, è Alvise Maniero, anche lui M5s. Adesso per il titolare di Punta Canna è probabile che scatti l'avviso di garanzia, mentre i cartelli in cui si parla di "manganello sui denti" e di "tossici da sterminare" sono già stata rimossi dopo l'ordinanza del prefetto.

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