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Iraq, Amnesty denuncia: a Mosul ovest una "catastrofe" per i civili

Persone usate come scudi umani dall'Isis e vittime degli attacchi della coalizione. L'associazione umanitaria accusa il governo di non aver preso le misure necessarie per proteggere la popolazione

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Amnesty International denuncia la "catastrofe" per i civili nella battaglia di Mosul: l'Isis ha usato "intere famiglie come scudi umani" e, sul fronte opposto, le forze irachene e della coalizione a guida Usa hanno utilizzato "armi inappropriate rispetto alle circostanze" ed "in alcuni casi può essersi trattato di crimini di guerra". La denuncia è contenuta in un rapporto che prende in esame il periodo gennaio-metà maggio 2017.

Dopo nove mesi di battaglia contro l'Isis, quindi, Mosul è ridotta a un cumulo di macerie. I danni maggiori li ha subiti la città vecchia, non sono stati risparmiati dalla guerra neanche i simboli religiosi: sono oltre 300 le moschee andate distrutte, con i loro minareti. L'annuncio della riconqusita di Mosul è una vittoria importante nella guerra contro l'Isis ma non ne segna certo la fine e di sicuro si lascia alle spalle un conto pesantissimo.

Amnesty chiede che il governo si prenda la responsabilità di riconoscere pubblicamente le vittime civili uccise durante gli scontri fra la coalizione guidata dagli Stati Uniti e gli jhiadisti. L'accusa è che non siano state prese le precauzioni necessarie per difendere la popolazione.

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