Un uomo è stato ucciso a Garlasco, nel Pavese. La vittima, Jader Sgherbini, 30 anni, è un giovane residente nella zona. Il presunto omicida, Massimo Piazza, 43 anni, dopo essersi allontanato, è stato catturato poco dopo dai carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, tutto è nato da una lite tra due persone. La vittima avrebbe tentato di placare gli animi ma uno dei due ha estratto una pistola e ha sparato un unico colpo, risultato letale.
Il 33enne ha precedenti per droga e da poco si era trasferito a Garlasco, proveniente da Abbiategrasso. La vittima, 30 anni, era residente a Ottobiano, un paese poco distante. Anch'egli aveva precedenti per droga: coinvolto a marzo nell'operazione "Cave Canem 2" dei carabinieri di Vigevano, non era uno dei 20 destinatari degli ordini di custodia ma solo di una perquisizione, durante la quale erano stati trovati una quindicina di grammi di cocaina. Per questo era stato arrestato in flagranza, aveva patteggiato 6 mesi ed era tornato subito in libertà.
L'omicidio è avvenuto in piazza Unità d'Italia, nel centro di Garlasco. All'interno del bar "Ciccio's" c'era stata una serie di litigi tra gli avventori ed erano volati cazzotti, tanto che al termine un paio dei presenti avevano il volto visibilmente tumefatto. Nell'alterco era coinvolto anche Sgherbini, non è ancora chiaro se direttamente o perché intervenuto in difesa di amici.
A un certo punto Piazza è uscito, si è allontanato alcuni minuti per raggiungere l'auto o la sua abitazione (poco distante) e poi è tornato, portando con sé una pistola, un'arma verosimilmente di piccolo calibro. E' rientrato al bar, ha avvicinato Sgherbini e l'ha invitato a seguirlo fuori. Poi, una volta in mezzo alla piazza, gli ha appoggiato la canna dell'arma sul petto e ha tirato il grilletto. Un unico colpo, che non ha lasciato scampo al 30enne. È morto un'ora dopo, sotto gli occhi della moglie incinta, nonostante ripetuti tentativi dei medici del 118 di rianimarlo con il defibrillatore.