Altro che "ricerche pornografiche o pedopornografiche", nei supporti informatici sequestrati a Massimo Bossetti "non c'è neanche una donna nuda". Lo ha detto nella sua arringa difensiva, al processo d'appello a Brescia, Paolo Camporini, uno degli avvocati del muratore condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Nel pc in casa, ha aggiunto, "fu trovata una sola ricerca significativa ed era di 15 giorni prima dell'arresto".