Ci sono sette vittime accertate e un disperso nel crollo del palazzo di Rampe Nunziante a Torre Annunziata, nel Napoletano. Due i piani che si sono sbriciolati risucchiando anche due bambini di 8 e 11 anni. Sotto accusa i lavori di ristrutturazione in corso nei primi due piani dell'edificio. Divampano le polemiche per avvisaglie che sarebbero state sottovalutate. La Procura ha aperto un'inchiesta per crollo colposo
I lavori, se fatti male, potrebbero aver causato danni alla statica del palazzo determinando il crollo del terzo e quarto piano dove abitavano le famiglie di Pasquale Guida, venditore di frutti di mare, con la moglie Anna e i figli Francesca e Salvatore, e quella dell'architetto Giacomo Cuccurullo, un tecnico dell'ufficio comunale con la moglie Adelaide (Edy) Laiola, sindacalista della Cgil, e il loro figlio 25enne Marco.
Le salme recuperate -Sei le salme recuperate e non ancora identificate, mentre il corpo di una settiman vittima è stato individuato ma non ancora recuperato. Anche se il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, informa che con ogni probabilità i primi due cadaveri estratti sarebbero quelli dei coniugi Cuccurullo. Il terzo corpo, trovato nelle vicinanze degli altri due, potrebbe essere quello del loro figlio. La morte li ha colti probabilmente nel sonno. Non si hanno notizie anche di una sarta di 65 anni, Pina Aprea, che viveva da sola nello stabile. Ma non si esclude che possa essere uscita di casa prima del crollo ed essersi salvata.
Salva per miracolo - Come si è salvata miracolosamente Imma, la sorella di Anna Guida, che abita nell'appartamento adiacente a quello della sorella al terzo piano. Quando ha aperto la porta di casa - raccontano i testimoni - non ha trovato più le scale ed è fuggita per mettersi in salvo con la sua famiglia. La sua fortuna e' stata quella di abitare l'ala del palazzo che ha resistito al crollo. In una saletta messa a disposizione dalla croce rossa la mamma di Anna Guida consuma il suo calvario mentre le ricerche proseguono senza esito e le possibilità di rivedere la figlia viva diminuiscono di ora in ora.
"Un boato fortissimo" - Il boato che ha cancellato di colpo la palazzina di rampe Nunziante è avvenuto alle 6.25. Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi con i vigili del fuoco, accorsi da tutta la Campania, ma anche da Roma e dalla Toscana, a scavare a mani nude tra le macerie per tutta la giornata sotto un sole implacabile nella speranza di recuperare qualche sopravvissuto. Speranze via via ridotte al lumicino col passare delle ore.
Trenitalia: "Nessun treno merci, nè vibrazioni" - Trenitalia ha poi precisato circa le notizie circolate su un presunto treno merci passato poco prima del crollo. "I treni merci non transitano sulla linea tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna inoltre l'esercizio ferroviario è sospeso dalle 23 alle 5 (come è stato per la notte 6/7 luglio 2017)", si legge nel comunicato. "La linea Napoli – Salerno, infatti, è utilizzata per il trasporto passeggeri regionale. Le vibrazioni emesse dal passaggio dei treni non hanno alcun effetto sulla stabilità dei fabbricati adiacenti la linea ferroviaria, né tantomeno su quelli posti in alto. Le deboli vibrazioni dovute al passaggio dei treni vengono infatti assorbite dalla massicciata e dal pietrisco che ne impediscono la propagazione".
Amministratore dello stabile vicino: avvisaglie - "La gente aveva espresso la propria preoccupazione per i lavori. Qualche avvisaglia di pericolo c'era già stata" dice Vincenzo Frapolla, amministratore del condominio "Residenza a mare", uno stabile che si trova proprio di fronte alla palazzina crollata. "Meno male che appena qualche settimana fa abbiamo provveduto a pulire la zona - prosegue - perché diversamente i soccorritori non avrebbero potuto lavorare".
Il sindaco: "Il palazzo era in pessime condizioni" - Non vi erano ordinanze di sgombero per la palazzina, dice Vincenzo Ascione, il quale sottolinea: "Erano state presentate solo due 'Dia' per lavori di manutenzione". Tra i dispersi c'e la famiglia dell'architetto Giacomo Cuccurullo, funzionario dell'Ufficio tecnico del Comune, con la moglie Adelaide, detta Eddye, e il figlio Marco, di 25 anni. "Certo - aggiunge il sindaco - era un palazzo messo male. Mi dispiace che un tecnico del Comune non abbia potuto accorgersi della situazione perché qualche segnale avrebbe dovuto esserci".