Maturità, gli strafalcioni dei commissari raccontati dai maturandi
Non solo studenti: tra i protagonisti di clamorosi epic fail durante le prove di maturità ci sono anche i professori
La maturità 2017 ha dimostrato come l’errore sia in agguato da entrambi i lati della cattedra. A fare da contraltare alle – prevedibili - gaffe degli studenti, non sono mancati gli strafalcioni – meno prevedibili -dei membri di commissione. A raccontare a Skuola.net i migliori (o peggiori, dipende dai punti di vista) 1500 maturandi che, una volta finita la maturità, hanno deciso di vuotare il sacco e prendersi la loro piccola vendetta.
Lost in translation
Pare che i docenti di lingue straniere si siano ‘impegnati’ parecchio. Perché i ragazzi ci hanno riportato una lunga serie di errori di traduzione: una professoressa di Tedesco, convinta di aver ragione, avrebbe tradotto la frase
"Es ist alle eitel" con
"È tutto stupendo"; quando, in realtà, questa famosa frase significa
"È tutto vano". E che dire di quel commissario esterno di Inglese che ha posto una domanda ad una ragazza iniziando con
"Because" (e non con
"Why"). Forse aveva già la risposta in mente.
Italiano, questo sconosciuto
Ma i colleghi che insegnano Italiano non sono da meno. Un rischio troppo grande, quello che si è presa una prof esterna che, correggendo un tema, avrebbe sostituto
‘senza’ (giusto) con
‘sensa’ (sbagliato). Purtroppo per lei
scripta manent. Ma
verba non sempre
volant: difficilmente, infatti, il povero maturando dimenticherà di aver sentito il commissario (sempre di Italiano) pronunciare
“se dovreste”. Va bene che la nostra è un lingua ricca e varia, ma così è troppo.
Dubbi amletici? No, letterari
Se la grammatica è spesso massacrata da chi dovrebbe difenderla, anche la letteratura ha vissuto momenti difficili durante gli esami. A partire dalla prima prova. A quanto pare, non solo i maturandi sono rimasti a bocca aperta quando hanno trovato, per l’analisi del testo, una poesia di Giorgio Caproni. Un presidente di commissione (docente di Italiano) avrebbe detto la seguente frase:
“E questo chi ******* è”? Se non lo sa lui, figurarsi i ragazzi. Ungaretti invece, per fortuna, è ben noto: solo che per l’occasione avrebbe cambiato nome. Non si chiama più Giuseppe ma Lorenzo. Almeno così ha sostenuto un professore; si sarà confuso con un suo conoscente, capita. Ne
I Promessi Sposi, invece, tra i personaggi fa la sua comparsa un certo Don Antonio. Magari ci si riferiva al 'Boss delle cerimonie'; di sicuro la persona giusta per organizzare il banchetto di nozze di Renzo e Lucia.
Fin troppo stranieri
Non va meglio con la letteratura straniera. Così, anche i docenti, rispolverano un grande classico: stavolta non è D’Annunzio
"l’estetista" ma il suo ‘collega’ britannico Oscar Wilde. In fondo l’affermazione viene da una prof di Inglese; la coerenza è la prima cosa. Mentre, grazie a un commissario di Italiano, scopriamo che il grande romanzo
Anna Karenina non è stato scritto da Lev Tolstoj ma dal suo conterraneo Fëdor Dostoevskij. Salvo poi verificare che è una balla colossale.
Latinisti improvvisati
Se gli autori moderni e contemporanei sono stati fraintesi, quelli antichi - in molti casi - non sono stati proprio capiti. Una professoressa di Italiano, avrebbe teorizzato che l’
Eneide fosse di Lucano e non di Virgilio. Un altro commissario, invece, pensando di fare cosa gradita ai maturandi, ha proposto in terza prova una domanda su Seneca (protagonista della versione di Latino al classico). Peccato che le opzioni di risposta erano tutte sbagliate: impossibile indovinare.
A ognuno il suo mestiere
Ma la carrellata degli orrori da maturità raggiunge il suo apice quando sono gli ‘altri’ a fare domande, i commissari che insegnano materie diverse dall’argomento affrontato il quel momento. E allora ci si scatena con i voli pindarici. Un presidente, ad esempio, ha confuso i segni ‘minore’ e ‘maggiore’. Un professore d’informatica, invece, ha detto che la famosa frase "
Lasciate ogni speranza o voi che entrate" è stata scritta
“dal poeta Manzoni ne I Promessi Sposi”. Un altro, credeva che il motore a scoppio l’avesse inventato Einstein. Un altro ancora, che la Seconda Guerra Mondiale fosse iniziata addirittura nel 1915. Il famoso dipinto di Picasso
Guernica è stato attribuito a Van Gogh,
La Coscienza di Zeno a Pirandello (anziché a Svevo).
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