DALLE FORZE JIHADISTE

Libia, Haftar annuncia "liberazione totale" di Bengasi

Il generale libico avrebbe con le sue milizie liberato la città dalle forze jihadiste

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Il generale libico Khalifa Haftar, comandante dell'Esercito Nazionale Libico, egemone nell'est del Paese, ha annunciato la "liberazione totale" di Bengasi dalle milizie jihadiste. "Al termine di una lotta continua contro il terrorismo e i suoi agenti, durata oltre tre anni, annunciamo la liberazione di Bengasi dal terrorismo, una liberazione totale", ha dichiarato Haftar in un discorso televisivo.

L'asserita completa liberazione della città dal terrorismo appare come un nuovo successo per l'uomo forte della Cirenaica che sta diventando sempre di più un punto di riferimento obbligato per la creazione in Libia di un'entità statale unificata con cui affrontare la crisi migratoria che attanaglia l'Italia da sud.

"Bengasi entrerà in una nuova era di stabilità, prosperità e pace. Gli sfollati torneranno a casa", ha detto il comandante generale dell'esercito nazionale libico in un discorso trasmesso in tv.

Un'operazione durata tre anni - Nella giornata di mercoledì il generale aveva fatto annunciare che le sue milizie erano riuscite ad espugnare anche la zona di Sabri, un quartiere sul mare della città portuale e "ultima roccaforte dei terroristi a Bengasi". Per liberare Bengasi dai jihadisti, Haftar aveva lanciato l'"Amaliyet al Karama", l'Operazione Dignità, già nel maggio 2014. Nonostante molti annunci di imminente successo, le sue milizie però avevano sempre dovuto scontrarsi con sacche di resistenza. A restare asserragliati in interi quartieri sono stati jihadisti di vario tipo: dai dichiarati tagliagole dell'Isis alle meno connotabili "Soraya Difaa Benghazi", le "Brigate di difesa di Bengasi" (Bdb) che hanno annunciato lo scioglimento il mese scorso, passando per la Shura dei rivoluzionari della città.

Il ruolo di Haftar nella crisi libica e sullo scacchiere internazionale - Il generale è uno protagonista della crisi libica e, sebbene parte della la comunità internazionale e l'Onu sostengano il governo di unità nazionale del premier Fayez Al Sarraj, si stanno intensificando le esortazioni a coinvolgerlo maggiormente in una soluzione dello stallo in corso. Un coro motivato anche dai successi militari che il generale ha ottenuto di recente contro milizie rivali pure nel contro-sud del Paese.

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano fin da gennaio ha ricordato che l'Italia è stata la prima a dire che "un ruolo ad Haftar occorre darlo". Un concetto ribadito la settimana scorsa in un'intervista dal capo della diplomazia francese: il generale "è parte della soluzione", ha constatato Jean-Yves Le Drian.