Salvatore "Doddore" Meloni, 74enne indipendentista sardo che dal 28 aprile stava scontando in carcere alcune condanne per reati fiscali, è morto mercoledì mattina all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove era statoricoverato dopo due mesi di sciopero della fame. Meloni era stato rinchiuso prima a Massama (Oristano) e quindi nel a Uta (Cagliari).
Era in sciopero della fame da 56 giorni - Doddore era in sciopero della fame da 56 giorni praticamente da quando aveva deciso di farsi incarcerare per scontare le condanne passate in giudicato. Meloni si era consegnato dichiarandosi "prigioniero di guerra". A suo carico ci sono una condanna a tre anni per reati fiscali passata in giudicato a dicembre, una seconda condanna a un anno e otto mesi per false dichiarazioni nella pratica per il gratuito patrocinio e infine una terza a quattro anni ancora per evasione fiscale per un totale di poco meno di dieci anni di carcere. "Sono condanne ingiuste frutto della persecuzione giudiziaria scatenata nei miei confronti nel 2008 all'indomani della proclamazione della Repubblica indipendente di Malu Entu per impedirmi di continuare a lottare per l'indipendenza di tutta la Sardegna", aveva dichiarato Doddore Meloni.
La repubblica da lui proclamata - Salvatore Meloni, noto come Doddore, è stato l'artefice nel 2008 dell'occupazione di un'isola disabitata al largo del Golfo di Oristano, Mal di Ventre, sulla costa occidentale della Sardegna, proclamandosi presidente della Repubblica indipendente di Maluentu. Diversi anni prima, si fece anche otto anni di galera per cospirazione politica mediante associazione, istigazione a commettere delitti contro la personalità internazionale dello Stato e associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico.
In carcere con la bandiera dei Quattro mori - In carcere, assieme a una borsa con gli effetti personali, Meloni si era portato anche la bandiera dei Quattro Mori e una biografia di Bobby Sands, l'indipendentista irlandese che si era lasciato morire in carcere di fame e di sete. Era e rimane indipendentista, è stato presidente del Movimento Meris in domu nosta (Padroni in casa nostra), movimento che aveva l'obiettivo della indipendenza della Sardegna che ha tentato di perseguire appellandosi ai trattati internazionali ratificati dallo Stato italiano e nel più assoluto rispetto delle leggi.