"NON VUOLE CEDERE"

Charlie, la mamma chiama il Bambin Gesù ma il trasferimento non si potrà fare

L'ospedale inglese dove il piccolo si trova attualmente ha detto che non può essere portato a Roma per motivi legali. La Santa Sede: "Faremo il possibile per superare gli ostacoli"

© lapresse

La mamma del piccolo Charlie Gard, il bimbo inglese colpito da una rarissima malattia genetica al quale i medici vogliono staccare la spina contro il volere dei genitori, ha chiesto all'ospedale Bambino Gesù di verificare la possibilità di trasferire il piccolo a Roma. L'ospedale britannico che ospita il bimbo ha però risposto che non sarà possibile, adducendo "motivi legali". "La Santa Sede farà il possibile", ha assicurato il cardinale Parolin.

"La madre di Charlie è una signora che non vuole cedere davanti a nulla. Ci ha chiesto di verificare la possibilità che la cura venga fatta e i nostri medici" lo stanno facendo, ha detto Mariella Enoc, presidente dell'ospedale romano.

"Dall'ospedale inglese ostacoli al trasferimento" - "L'ospedale inglese dove Charlie si trova attualmente ci ha detto che, per motivi legali, non può trasferirlo da noi. Questa è un'ulteriore nota triste", ha aggiunto la presidente del Bambino Gesù. "Quando ci ha chiamati la mamma - ha proseguito - l'abbiamo ascoltata con molta attenzione. Non so se sarà possibile trovare una cura, i nostri scienziati approfondiranno il tema e poi paleranno direttamente con la famiglia".

"Difficile dire se c'è accanimento terapeutico o no" -"Nella vita ci sono zone grigie. In questo caso è molto difficile dire se c'è accanimento terapeutico o no", ha sottolineato. "Su questa zona grigia - ha proseguito la Enoc - mi astengo dal giudizio e faccio la sola cosa che posso fare, ovvero dire che possiamo accogliere la famiglia e accompagnarla così come ci ha chiesto il Papa".

"La mamma di Charlie vuole combattere fino all'ultimo" - La mamma di Charlie è "determinatissima a combattere fino all'ultimo". Intanto il Bambino Gesù, ha concluso la Enoc, "continua a dare la risposta all'accompagnamento al bimbo e ai genitori per una decisione su staccare o non staccare la spina, eventualmente anche spiegandogli la situazione".

La Santa Sede: "Faremo il possibile per superare gli ostacoli legali" - Sul caso è intervenuta anche la Santa Sede che, ha detto il segretario di Stato Vaticano, il cardinal Pietro Parolin, farà il possibile per superare gli ostacoli legali per il trasferimento. "Cercheremo di dare tutta l'accoglienza al piccolo - ha assicurato - perché proseguano le cure". E, alla domanda se i genitori siano in contatto con Papa Francesco, il segretario di Stato ha risposto di non avere informazioni al riguardo.

Alfano: "Ne parlerò con Boris Johnson" - In campo è sceso infine anche Angelino Alfano. Il ministro degli Esteri ha fatto sapere infatti di essere intenzionato entro mercoledì a contattare il suo omologo britannico. "Il nostro ambasciatore ha già parlato con il management del Great Ormond Street Hospital e la risposta è stata che hanno le mani legate da due sentenze che devono rispettare. Domani ho un colloquio telefonico con il mio omologo Boris Johnson e ne parlerò con lui".