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Corea del Nord, nuovo missile finisce nelle acque del Giappone | Trump: "La Cina li fermi una volta per tutte"

"La minaccia di Pyongyang diventa sempre più pericolosa", ha detto il premier nipponico Shinzo Abe

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Un nuovo missile balistico a medio raggio lanciato dalla Corea del Nord avrebbe raggiunto le acque giapponesi. Lo ha riferito il segretario del capo di gabinetto del governo di Tokyo, Yoshihide Suga, precisando che il test è avvenuto alle 9.40 locali (le 3.20 italiane). Il missile ha viaggiato per 40 minuti prima di finire nel Mar del Giappone. "La Cina fermi questo nonsenso una volta per tutte", ha detto il presidente americano Donald Trump.

"Pechino agisca con decisione contro la Corea del Nord", ha aggiunto il numero uno della Casa Bianca in una serie di tweet. "Questo tizio (riferito al leader nordcoreano Kim Jong-un, ndr) non ha niente di meglio da fare con la sua vita? Difficile credere che Corea del Sud e Giappone possano sopportare a lungo questa situazione", ha dichiarato ancora sulla piattaforma social.

"La minaccia di Pyongyang diventa sempre più pericolosa", ha detto il premier giapponese Shinzo Abe. L'ennesima provocazione nordcoreana è stata compiuta proprio nel giorno in cui gli Stati Uniti festeggiano l'anniversario dell'indipendenza e ha interessato un'area marittima che il Giappone rivendica quale zona economica esclusiva. Non si ha notizia di danni, tuttavia la Guardia costiera nipponica ha allertato le navi circa una possibile caduta di oggetti dal cielo.

Il comando centrale della difesa sudcoreana ha reso noto che il missile ha volato per 930 chilometri dalla base di Banghyun, nella provincia a nord di Pyongyang. Il portavoce del comando sudcoreano ha inoltre riferito che l'esercito rimane in stato di allerta per far fronte a ulteriori provocazioni da parte della Corea del Nord.

L'ultima prova segue il lancio di molteplici missili superficie-aria avvenuto a maggio dalla base orientale di Wonsan. In tale occasione la distanza coperta dai missili era stata di 200 chilometri, a dimostrazione delle capacità di colpire unità navali.

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