È sempre più un lavoro ‘fatto in casa’ quello che i ragazzi proporranno ai commissari in sede di esame orale. Il 58% dei maturandi, infatti, dice di aver fatto tutto da solo, dallo spunto iniziale alla scrittura vera e propria. Mentre un altro 30% si è rivolto al fedele Internet, ma solo per prendere ispirazione. E il 9% ha consultato il web giusto come punto di partenza, per avere una traccia. Il copia-incolla? È ormai un ricordo del passato: solamente il 3% confessa di aver preso e messo assieme pezzi di testi trovati online. Un dato in picchiata rispetto all’anno scorso: nel 2016 la quota di chi aveva copiato la tesina era attorno al 10%. Sono i dati di Skuola.net su 9mila maturandi che proprio in queste ore stanno concludendo l’esame.
Spendere soldi per comprarla? L’87% dei maturandi non è disposto a farlo
Stesso discorso per la compravendita di tesine già svolte. Pochissimi pagherebbero qualcuno per fare un lavoro nuovo di zecca al posto loro. L’8% lo farebbe solo per farsi aiutare, mentre appena il 5% delegherebbe il progetto intero ad un altro. E comprare una tesina di seconda mano già pronta? Stessa musica: quasi 9 maturandi su 10 – l’87% - non hanno voluto spendere soldi per acquistare la relazione per l’orale. Mentre l’11% si è detto disponibile – almeno in teoria - a cedere alla tentazione ma solo di fronte a un lavoro davvero ben fatto, in grado di alzare sensibilmente il voto. Il 2% ammette invece di aver ricorso allo stratagemma.
Testo scritto in cima alle preferenze degli studenti. Snobbati i progetti
Un accenno, infine, alle scelte degli studenti. Quali tipologie di lavori hanno deciso di svolgere? Resiste in cima alle preferenze, con il 55%, la classica tesina scritta. Segue, con il 38%, il percorso o la mappa concettuale (più schematico). Quasi nessuno, il 7%, ha puntato sul progetto (sicuramente il lavoro più elaborato e impegnativo, richiesto per lo più nelle scuole tecniche o professionali).