L'Europa tende la mano all'Italia per l'emergenza migranti. Il nostro Paese è "in una pessima situazione", dice il commissario Ue agli Affari interni Dimitris Avramopoulos. Il presidente della Commissione Ue Juncker: "Italia e Grecia eroiche, più sforzi dall'Europa". Gentiloni: "Messi a dura prova, Ue dia aiuto". E intanto l'Ocse comunica gli ultimi numeri sull'emergenza: il nostro è tra i Paesi con più richieste d'asilo.
Gentiloni: "Discutere sulle risorse e sul ruolo di ong e Frontex" - Gentiloni sottolinea che "l'Italia non si è mai sottratta ai suoi impegni per soccorso in mare e accoglienza umanitaria e non intende farlo", ma chiede "di discutere del ruolo delle ong, della missione di Frontex, delle risorse a disposizione per lavorare in Libia e negli altri Paesi africani, della possibilità di allargare i nostri programmi".
"Abbiamo implementato le operazioni di Search And Rescue mentre l'accoglienza rimane accoglienza in un Paese solo. Il messaggio non è un messaggio di un Paese che viola le regole, ma di un Paese sotto pressione che chiede il contributo concreto dei colleghi europei", ricorda il premier italiano.
"Sotto pressione, aiuto sia concreto" - "Siamo di fronte a numeri crescenti che alla lunga potrebbero mettere a dura prova il nostro sistema di accoglienza. Abbiamo internazionalizzato le operazioni di salvataggio ma l'accoglienza resta di un Paese solo. Questo - ricorda Gentiloni - mette il nostro Paese sotto pressione ma noi abbiamo un aspetto umanitario, di rispetto delle leggi e lo confermeremo. Non violiamo le regole o vogliamo rinunciare a un atteggiamento umanitario: siamo sotto pressione e chiediamo il contributo concreto degli europei".
Juncker: "Più sforzi Ue" - Anche il presidente Ue Jean-Claude Juncker torna a elogiare il nostro Paese e promette aiuti. "Da molto tempo - dichiara - come Commissione siamo convinti che non possiamo abbandonare né l'Italia né la Grecia. Insieme dobbiamo compiere sforzi per sostenere queste due nazioni, che sono eroiche".
Macron: "Sosteniamo lʼItalia, ma aiuto solo ai profughi" - Per l'emergenza migranti la Francia "deve fare la sua parte su chi chiede rifugio". Lo assicura il presidente Emmanuel Macron affermando: "Noi sosteniamo l'Italia". Ma aggiunge che una questione diversa è quella "dei rifugiati economici". Questo, dice, "non è un tema nuovo: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono migranti economici. Non dobbiamo confondere". Macron dichiara poi che a Ventimiglia i due Paesi hanno "una collaborazione esemplare".
Rajoy: "Offriremo il nostro aiuto all'Italia" - Anche il capo dell'esecutivo della Spagna, Mariano Rajoy, ha espresso il suo sostegno: "Comprendiamo quello che sta succedendo in Italia - ha detto Rajoy - esprimiamo la nostra solidarietà con l'esecutivo e il popolo italiano, e offriremo tutto il nostro aiuto per evitare le situazioni drammatiche che stanno vivendo".
Avramopoulos: "Risolveremo la crisi, presto nuovi aiuti" - Il commissario europeo si dichiara comunque fiducioso riguardo alla possibilità di risolvere l'emergenza e assicura: "Siamo al vostro fianco, capiamo perfettamente la situazione e sono sicuro che la risolveremo, anche con nuovi aiuti".
Ocse: Italia è il terzo Paese per richieste dʼasilo - All'Italia sono pervenute 122.120 domande, agli Stati Uniti 261.970 e alla Germania 722.360. Lo afferma l'Ocse nel suo rapporto sulle migrazioni internazionali, aggiungendo che "gli immigrati irregolari arrivati sulle coste italiane sono stati più di 180mila". Provengono soprattutto da Nigeria, Eritrea e Guinea.
"Il picco della crisi umanitaria è dietro di noi" - Il picco della crisi umanitaria dei rifugiati è dietro di noi: i flussi senza precedenti riscontrati nel corso della seconda metà del 2015 e all'inizio del 2016 sono diminuiti nel corso dell'anno passato. Lo afferma Stefano Scarpetta, direttore per l'occupazione, il lavoro e gli affari sociali all'Ocse. "Migliorare l'integrazione degli immigrati e dei loro bambini, compresi i rifugiati, è essenziale nella prospettiva di costruire un futuro più prosperoso e più inclusivo", continua Scarpetta, sottolineando i "cambiamenti importanti" in corso di realizzazione per "integrare i rifugiati". Tra questi, il direttore evoca come esempi "il programma di integrazione accelerata" in Svezia e "la prima legge sull'integrazione in Germania". Sul piano internazionale, questi temi sono ancora "assenti", anche se la "situazione si sta evolvendo".
Minniti: "L'Ue intervenga, Italia al limite" - Il ministro dell'Interno Marco Minniti sferza l''Ue: "Ho sempre detto che non si può separare l'imperativo morale della salvezza in mare di vite umane dall'obbligo di provvedere alla loro accoglienza. Noi, arrivati a questo punto, ci troviamo a fronteggiare una pressione fortissima. Che sosteniamo da soli". Il ministro ha quindi invitato Bruxelles a fare qualcosa poiché "l'Italia ha raggiunto il limite".
Reggio Calabria, 1.066 arrivi - Sono 1.066 i migranti arrivati nel porto di Reggio Calabria a bordo della nave della Ong "Save the Children" "Vos Hestia". Il gruppo è composto da 835 uomini, 231 donne. Tra loro 296 minori, 55 dei quali accompagnati. Al momento, tra i profughi, vengono segnalati sei casi di varicella. Il timore è che possano infettati anche altri profughi, soprattutto le donne in stato di gravidanza ed i bambini. Segnalati 250 casi di scabbia, e una ventina di disturbi intestinali. Sei donne sono in stato di gravidanza. Tutte primigravide, e non è escluso siano state oggetto di violenza durante il lungo viaggio, per alcune durato oltre tre mesi, o in territorio libico. Provengono in massima parte dall'Eritrea, dal Bangladesh, dalla Somalia e da diverse nazioni delle regioni sub sahariane.
Corigliano Calabro, altri 1.032 migranti soccorsi - E' arrivata nel porto di Corigliano Calabro la nave "Aquarius" con a bordo 1.032 migranti. Gli uomini sono 933, mentre le donne 99, 11 delle in stato di gravidanza. I minori sono 200, non si sa quanti non accompagnati, anche se il dato potrebbe variare quando termineranno le operazioni di sbarco che saranno effettuate, per l'elevato numero di migranti, in due fasi diverse. Diverse le nazionalità dei profughi quasi tutti sub sahariani. Sul posto sono presenti le autorità portuali, le forze dell'ordine, personale medico e rappresentanti della Prefettura di Cosenza che coordinano le operazioni.