Il bassista degli U2, Adam Clayton, ammette che sarebbe ancora invischiato nell'alcolismo se non ci fosse stato il supporto dei compagni di band, nonché dei chitarristi Eric Clapton e Pete Townshend (The Who). Il 26 giugno 2017, a New York - durante il ritiro del premio della MusiCares Foundation, che si occupa del recupero di artisti dipendenti da alcol o droghe - il musicista ha infatti pubblicamente ringraziato i suoi colleghi per l'aiuto: "Provo enorme gratitudine per la loro amicizia e comprensione: sono stato fortunato".
Clayton - ricordando Bono, The Edge e Larry Mullen Jr. - ha poi continuato: "Avevamo fatto un patto. Nella nostra band nessuno sarebbe stato lasciato indietro: o ce la faremo tutti, o non ce la farà nessuno. Vi ringrazio per aver mantenuto la promessa, permettendomi di rimanere all'interno degli U2". I tre, infatti, lo hanno "aiutato prima e dopo il mio ricovero: di questo sarò sempre grato". E' stato soprattutto Eric Clapton, tuttavia, a fargli capire di dover smettere con l'alcol, consigliandogli un centro di riabilitazione: "Dopo due nottate assai distruttive, mi ha detto chiaramente che era giunto il momento di cambiare vita, e che non me ne sarei pentito".
That's a wrap from the #MusiCares MAP Fund benefit concert honoring @U2's Adam Clayton.
— MusiCares Foundation (@MusiCares) 27 giugno 2017
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Pete Townshend, invece, ha raggiunto Clayton durante il periodo di riabilitazione, per confortarlo e infondergli fiducia: "Mentre seguivo questo programma di cinque settimane mi è venuto a trovare, e mi ha spinto a non mollare e a continuare a curarmi, dicendomi che potevo farcela". Alla fine della commovente dedica ai suoi colleghi, il resto degli U2 ha raggiunto sul palco il bassista per suonare assieme tre loro successi: Stuck in a Moment You Can't Get Out Of, I Will Follow e Vertigo.
GRAMMY winners @U2 take the stage in honor of Adam Clayton with a special performance at the #MusiCares MAP Fund benefit concert. pic.twitter.com/BE6LzWgP7D
— MusiCares Foundation (@MusiCares) 27 giugno 2017