LA DIVA SI CONFESSA

Gina Lollobrigida: "Non voglio più riallacciare i rapporti con la famiglia"

La diva, che il 4 luglio compirà 90 anni, si confessa al settimanale "Chi"

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Non si ferma mai Gina Lollobrigida. La diva, che il 4 luglio compirà 90 anni, si confessa al settimanale "Chi". Parla di nuovi progetti, del giovane assistente Andrea Piazzolla e della frattura con la famiglia: "Non ho alcuna intenzione di riallacciare i rapporti con mio figlio e mio nipote", dice categorica. E poi racconta di come ha rischiato la vita poco tempo fa: "Ho rischiato di morire per una brutta polmonite".

"Ho la fortuna di essere un'artista e l'arte mantiene sempre giovani. Io ne sono la prova vivente - racconta Gina - Il 4 luglio compirò novant'anni ma non ne sento il peso. In realtà mi sembra di averne ancora trenta, ai quali ho aggiunto altri trenta e poi altri trenta".

Non ha perso né la grinta né l'entusiasmo la Lollo: "Qualche mese fa ho rischiato di morire per una brutta polmonite. Sono viva grazie all'intuito del mio assistente Andrea che mi ha fatto ricoverare in ospedale. Ora però ho ripreso alla grande», dice la diva. E a proposito del suo assistente Piazzolla che è stato causa di una violenta frattura con la famiglia (il figlio della diva ha chiesto che fosse dichiarata incapace di intendere e di volere perché convinti che Piazzolla si stia approfittando di lei) dice: "Andrea è un ragazzo molto per bene e molto capace. Purtroppo quel che mi sta succedendo è causato dal denaro e dalla cupidigia di alcune persone che vogliono impossessarsi del mio patrimonio".

Gina è convinta: "Non ho alcuna intenzione di riallacciare i rapporti con mio figlio e mio nipote. Ho provato più volte e mi hanno sempre preso in giro. Ho sofferto molto per questo e la mia salute ne ha risentito. Adesso ho deciso di voltare pagina e voglio pensare al futuro". Progetti ne ha tanti: "Ho in mente quattro libri: due autobiografie, un libro sui grandi personaggi che ho incontrato e uno con tutte le mie copertine: Cinema? Potrei pensare a un ritorno solo se mi chiamasse un regista del calibro di Steven Spielberg".