Facebook, Microsoft, Twitter e YouTube si uniscono nella lotta alla diffusione di contenuti terroristici online annunciando la creazione del "Global Internet Forum to Counter Terrorism". I colossi dell'hi-tech mettono in evidenza in una nota il loro progetto: "Crediamo di poter avere un impatto maggiore sulla minaccia del contenuto terroristico online lavorando insieme e condividendo il meglio delle nostre rispettive tecnologie e modalità operative".
Bilanciare la libertà d'espressione e la censura del terrore - "La nostra collaborazione - assicurano i big della Rete - si focalizzerà sulle situazioni tecnologiche, sulla ricerca e sulle partnership con governi e gruppi di cittadini".
I grandi gruppi del settore da tempo stanno cercando una soluzione per bilanciare da una parte la libertà di parola e dall'altra la necessità di censurare ogni contenuto che sostiene il terrorismo e la sua diffusione. In passato in effetti i colossi della Silicon Valley sono stati attaccati per aver fatto poco o nulla per prevenire il terrorismo: l'Isis infatti usa Facebook, Twitter e YouTube per diffondere il suo messaggio e reclutare nuovi jihadisti.
L'intelligenza artificiale contro l'estremismo La nuova "alleanza" ha lo scopo di diffondere le migliori pratiche per "identificare contenuti" e usare "tecniche di classificazioni" attraverso l'intelligenza artificiale. In questo modo i gruppi vogliono arrivare ad alti standard di trasparenza per rimuovere i contenuti che sostengono il terrorismo.
Partnership e alleanze - La partnership prevede la collaborazione con le Nazioni Unite, l'Unione europea, i governi. Ma anche con le aziende tecnologiche più piccole, la società civile, gli accademici, i governi, tutti gli organismi sovranazionali. Darà grande importanza anche al rispetto della privacy e a quello della libertà di espressione. Già a dicembre Google, Facebook, Twitter e Microsoft avevano iniziato a lavorare insieme per individuare video e immagini che promuovono il terrorismo e creare un metodo per eliminare questi contenuti da tutte le piattaforme, grazie all'uso di un database di impronte digitali condivise. L'obiettivo finale dell'operazione è quello di rendere le quattro società spazi finalmente "ostili per i terroristi e gli estremisti violenti".