Più di 6.100 sportelli e oltre 100mila lavoratori: sono queste le dimensioni del gruppo che nasce con l'acquisto da parte di Intesa San Paolo di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Un'operazione alla cifra simbolica di un euro per il colosso di Cà de Sass ma che metterà in moto in realtà diversi miliardi.
Quelli che il governo impegna subito sono 4,785 miliardi di euro come anticipo cassa e per gestire il pacchetto dei circa 4mila prepensionamenti e 400 milioni che servono come fair value a garanzie che potranno raggiungere fino a 12 miliardi così suddivisi: per la copertura del rischio di una retrocessione di crediti che non risultino in bonis al termine della due diligence, per un ammontare massimo 6 miliardi e 300 milioni; fino a 4 miliardi per crediti attualmente in bonis ma ad alto rischio.
Intesa Sanpaolo ha annunciato che metterà a disposizione dell'economia reale dei territori in cui operano le due banche un plafond di 5 miliardi di erogazioni di nuovo credito, a valere sul secondo semestre 2017. A 60 milioni ammonta invece il contributo del gruppo al ristoro degli investitori retail di obbligazioni subordinate.
C'è poi il nodo degli sportelli che in qualche provincia dovranno essere ridotti per evitare concentrazioni superiori a quelle consentite dal mercato: ne dovranno scomparire circa 600. Ecco in sintesi i numeri principali dei tre gruppi al centro dell'operazione (il numero di dipendenti è quello complessivo ad oggi dei gruppi in totale e senza le uscite calcolate per le tre realta' da qui al 2020 che sono (dati Fabi) per Pop. Vicenza 700, per Veneto Banca 180, per Intesa 1.018).
Intesa Pop. Vicenza Veneto banca
Patrimonio netto 43,5 mld 2,1 mld.. 1,8 mld....
Impieghi
con clientela 365 mld 22,5 mld 19,3 mld
Raccolta
diretta bancaria 394 mld 18,8 mld 20 mld
Raccolta indiretta 469 mld 11,5 mld 21,8 mld
Sportelli 5.163 502 480
Dipendenti 89.126 5.366 5.944
..tenendo conto delle perdite nette di 1,9 miliardi.
....tenendo conto delle perdite nette di 1,5 miliardi.