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Media Usa: la Cia sapeva che Putin diresse campagna hackeraggio

Il presidente russo avrebbe lavorato per far eleggere Donald Trump

-afp

Secondo il "Washington Post", la Cia accertò che Vladimir Putin fu coinvolto direttamente nella campagna di hackeraggio per screditare le elezioni Usa. La testata che nel 1972 innescò il Watergate ricostruisce con fonti anonime dell'intelligence Usa le reazioni di Obama per fermare le interferenze russe. La Cia avrebbe conosciuto le istruzioni di Putin per sconfiggere o danneggiare la candidata dem Hillary Clinton e aiutare il suo rivale Donald Trump.

Tre mesi prima del voto per le elezioni presidenziali, spiega il "Washington Post", il quadro generale di un attacco informatico da parte dei servizi di spionaggio della Russia era evidente e all'attenzione delle massime autorità degli Stati Uniti. Soprattutto dopo che il 22 luglio dello scorso anno quasi 20mila email sottratte al comitato elettorale democratico erano state pubblicate online da WikiLeaks.

Ma, secondo le indiscrezioni riportate, sono servite molte settimane alle altre agenzie di intelligence Usa per confermare il quadro tracciato dalla Cia. Solo nelle settimane finali dell'amministrazione Obama, in un rapporto declassificato, è stato rivelato ciò che gli 007 sapevano da agosto: Putin avrebbe lavorato per far eleggere Donald Trump.

Per questo l'allora presidente Barack Obama ordinò la preparazione di una "cyberoffensiva" contro la Russia come rappresaglia per le interferenze di Mosca sulle elezioni presidenziali americane. Ma solo poco prima di lasciare la Casa Bianca. La decisione finale se sferrare l'attacco o meno venne comunque lasciata al neo-presidente Donald Trump. Il Post racconta la riluttanza di Obama a prendere misure contro la Russia prima delle elezioni di novembre, "per non peggiorare le cose".

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