Fuori rotta

Sri Lanka, Giardino dell'Eden: parola di Marco Polo

L’antica Ceylon o “lacrima dell’India”: spiagge fantastiche, templi smisurati, foreste tropicali…

Sri Lanka, terra risplendente. Un nome musicale per una straordinaria isola tropicale dal fascino esotico, satura di spiritualità e serenità, capace di evocare immagini di zaffiri scintillanti, di elefanti al lavoro, di spiagge sterminate, di imponenti resti di antiche civiltà, di dimore coloniali, di giungle intricate.

Giardino dell'Eden? - Marco Polo, uno che di Oriente se ne intendeva, non a caso la definì l’isola più bella del mondo. Qualcuno si è spinto a paragonarla al giardino dell’Eden: un paragone sicuramente un po’ audace, ma non si può negare che contenga un minimo di verità.

Un territorio estremamente vario - Lunga 433 km e larga al massimo 244, con 1.330 km di coste, si presenta pianeggiante al nord, con rilievi collinari e montuosi nel centro-sud e massima altezza a 2.524 m; un terzo del territorio si presenta ricoperto da foreste, mentre la costa est, più arida, presenta savane. Il clima è tropicale equatoriale, con due diversi monsoni. La scoperta degli imponenti resti di antiche civiltà risalgono alla metà del 1800, quando l’avanzare delle piantagioni ha rivelato gli splendidi monumenti fino ad allora celati dalla vegetazione.

Il paese dell'abbondanza - Fitte foreste tropicali, piene di piante pregiate come ebano, teak, palma da cocco, banani, mango e frangipane, con tremila specie di fiori (di cui mille autoctoni) dove spiccano le orchidee selvatiche e le piante officinali, ad offrire riparo ad elefanti selvatici, leopardi, cervi, scimmie, orsi cinghiali e coccodrilli, con in mare balene, delfini, tartarughe e lamantini. Il 16 % degli animali e il 23 delle piante sono endemici.

Chi si occupa degli elefantini orfani? - I parchi sono un centinaio, tra cui quello di Pinnawela, l’unico orfanotrofio al mondo per elefantini abbandonati. I siti Unesco sono otto. Per non parlare poi di spiagge d’incanto, dei giardini dove si coltivano le odorose essenze medicinali, di una delle più alte cascate della terra, del fascino di residenze coloniali e di piantagioni di tè, di coloratissime cerimonie religiose, del luccichio di zaffiri, di sbuffanti treni d’epoca, di erbe terapeutiche e di intrugli portentosi, di piccanti piatti aromatici e di frutti esotici. Sri Lanka, terra risplendente.

Una cultura antica e complessa - Dal punto di vista culturale e storco lo Sri Lanka ha parecchio da offrire. A cominciare dalla sua pluralità etnica, che se dal punto di vista politico e amministrativo pone non pochi problemi, da quello turistico rappresenta una considerevole risorsa: un crogiuolo di razze, un mosaico di culture dove ogni gruppo conserva un patrimonio di fede, usanze, abiti e riti che regolano la vita individuale e il comportamento sociale. Poi il buddismo Theravada, capace di influenzare sensibilmente la cultura e l’arte: basta visitare gli innumerevoli templi e monasteri sparsi in tutto il paese, oppure gli imponenti resti delle grandi capitali antiche come Anuradhapura, Polonnaruwa, Kandy o l’incredibile fortezza di Sigirya, eretta su una rupe alta 200 metri, un maestoso monolite vulcanico che nel 477 venne trasformato nell’imprendibile roccaforte di un principe locale.

Si parte in settembre - Sri Lanka, la vecchia Ceylon degli europei e la Serendib degli arabi, l’isola a forma di lacrima – o di una goccia di tè per il suo prodotto più famoso (terzo produttore al mondo) – grande tre volte la Sardegna e situata ad appena 35 km di distanza dalla costa sud orientale della penisola indiana - è tutto questo e molto di più e l’operatore turistico urbinate Apatam Viaggi ha organizzato un itinerario di 10 giorni molto interessante, con partenza l’8 settembre 2017.