Anche gli animali subiscono le conseguenze della chiusura della frontiera tra Arabia Saudita e Qatar. Migliaia di cammelli, almeno 9mila in 36 ore secondo Al Jazeera, sono stati espulsi dall'Arabia Saudita a seguito del blocco del confine con il Qatar, accusato di sostenere il terrorismo. Molti cammelli si sono persi, altri sono morti o sono rimasti feriti, scatenando così le proteste degli allevatori.
"Non dimenticheremo mai quello che ci hanno fatto", ha dichiarato Mohammad Merri, dell’Associazione dei proprietari di cammelli del Qatar. Gli animali, utilizzati per la produzione di latte e carne ma anche per competizioni, vivevano fino a poco tempo fa nelle aree desertiche dell'Arabia concesse agli allevatori. Altre decine di migliaia di cammelli potrebbero essere espulsi dalla zona nei prossimi giorni.
Nonostante l'avvento della modernità, il cammello è ancora oggi un animale fondamentale per la popolazione qatariota, che lo considera un importante legame tra il presente e il passato nomade ormai svanito. Un cammello venduto all'asta può arrivare a costare diverse centinaia di migliaia di dollari, per questa ragione gli allevatori vivono un momento drammatico, scatenato dalla decisione del 5 giugno, quando Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno interrotto i rapporti diplomatici con Doha.
"Vogliamo solo vivere la nostra vita, prenderci cura della nostra famiglia. Non vogliamo essere coinvolti nelle questioni politiche". Queste le parole dell'allevatore Ali Magareh, intervistato da Reuters sul confine tra i due Stati.