Il buon paese

Il pannerone lodigiano

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Che cos'è il pannerone - Il Pannerone (o Panerone) di Lodi è un formaggio molto particolare, dal gusto insolito e inconsueto. Al primo boccone sembrerebbe avere note dolciastre e accattivanti. Mostra, però, verso la fine della degustazione tratti ammandorlati e amarognoli: questo perché è totalmente privo di sale, il che lo rende non molto apprezzato dai più, ma sicuramente stimato dai veri intenditori e a chi ne sa cogliere l'essenza. Il suo sapore “difficile” lo ha reso un cacio raro, a rischio di estinzione, tant'è che oggigiorno esiste solo un caseificio che lo produce "Caseificio Carena" a Caselle Lurani (LO) e proprio per la sua eccezionalità è, dal 2003, un Presidio Slow Food nonché prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.). Il pannerone è uno dei formaggi in attesa di D.O.P. europea, già riconosciuto a livello regionale nel 1999. Inoltre il comune di Caselle Lurani ha istituito nel 2016 la De.C.O. (denominazione comunale di origine) per sottolineare il legame tra il Pannerone e il territorio dove viene prodotto da quasi cento anni.

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Etimologia - Il suo nome deriva dalla parola "panéra" che significa panna nel dialetto lodigiano, proprio perché questo prodotto è composto principalmente da latte vaccino intero crudo; è grasso, fresco o di breve stagionatura.

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Forma e caratteristiche - Ha una pasta semidura friabile con un'occhiatura diffusa con grandi alveoli, di colore bianco paglierino ricoperto da una crosta sottile. Forma cilindrica a facce piane di 25-30 cm di diametro e un'altezza di 20 cm con un peso di 10-13kg. Dal punto di vista estetico e da quello del gusto forte e singolare assomiglia al gorgonzola ed è per questo che viene chiamato anche “gorgonzola bianco” per sottolineare l'assenza della tipica muffa "verdastra/blu".

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Abbinamenti - È consigliato abbinarlo a confetture, miele e mostarde di frutta alla senape per un gusto più audace e agrodolce. Inoltre si può utilizzare per mantecare i risotti, soprattutto quelli con mele o pere. Ottimo con vini rossi come un Cellatica DOC o un buon Bonarda dell'Oltrepò Pavese.

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