Il buon paese

Pasticceria Godino: là dove nascono i biscotti “asianot”

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Oggi ci troviamo nel piccolo comune di Asigliano Vercellese, conosciuto per la storica corsa dei buoi, in compagnia di Daniele, il proprietario della Pasticceria Godino, un laboratorio artigianale piemontese che realizza i dolci tipici della tradizione del territorio vercellese. Scopriamo insieme a lui come nascono i famosi biscotti "Asianot" e i panettoni artigianali.

Buongiorno Daniele. Come nasce la Pasticceria Godino e come sei diventato un imprenditore in questo settore?
Da due generazioni la mia famiglia si è sempre occupata di panificazione e, fin da piccolo, ho respirato questi profumi e sapori. A 15 anni ho affiancato mio padre nel mestiere di panettiere nel vecchio prestino di asigliano e, piano piano, la maestria e la passione per questo mestiere è entrata a far parte della mia vita. Finita l'infornata del pane, a circa 20 anni, ho iniziato a riempire la giornata imparando l'arte pasticcera frequentando i laboratori delle più famose pasticcerie di Vercelli. Ho imparato l'arte pasticcera ma ad essa ho applicato la mia creatività ed i miei gusti personalizzando sempre più ogni mia creazione.

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I vostri prodotti di pasticceria nascono in un territorio, quello Piemontese, ricco di materie prime di eccellenza e noto per i prodotti enogastronomici di alta qualità: quanto di questo territorio si riflette nelle vostre specialità dolciarie?
Inoltre la Pasticceria Godino è un laboratorio artigianale: in che cosa consiste esattamente la vostra filosofia produttiva?

Nelle lavorazioni pasticcere abbiamo sempre più cercato di rispettare la semplicità e la genuinità degli ingredienti. L'unico segreto è proprio l'uso di materie prime genuine e tipiche del territorio: farina, zucchero, burro e uova a km 0. Tutto questo con l'aggiunta di una produzione fresca giornaliera e di tanta passione immedesimandoci nel cliente e nei sapori che vuole trovare nei nostri prodotti.

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Il fiore all'occhiello della Pasticceria Godino sono gli Asianòt: ci racconti la storia di questi speciali biscotti?
La storia nasce da nonna “mincota” (domenica) perché proprio in quel giorno, tutti gli inverni, tutto il rione la chiamava. Lei preparava gli Asianòt e poi stava alla finestra ad aspettare noi “marmocchi” per farci gustare gli “asianot”. Erano biscotti dal sapore squisito. L'anziana diceva, ogni volta che vi era l'occasione, che erano i biscotti preferiti dell'ultima contessa di Asigliano, ”marianna buronzo signoris”, preparati dalla sua nonna al servizio dei nobili più potenti della provincia. Verso la metà dell'Ottocento, quando la nobiltà vercellese affluiva numerosa a “palazzo signoris” per trascorrere serate banchettando nel parco della villa di Asigliano, al termine delle cene, la nonna della signora “mincota” portava agli invitati questi biscotti di sua produzione fatti nelle cucine dei nobili e serviti su vassoi d'argento.

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Le signore, amiche della contessa Marianna, gustandone la squisitezza e la fragranza, chiedevano alla padrona di casa, dama di compagnia della “regina” presso il castello, di raccontargli la ricetta dei biscotti che, comunemente, in “casa buronzo” venivano chiamati “asianot”. Insistere però era inutile: il segreto venne svelato dalla nonna “lisiot” (Lucia) solo alla signora “mincota” (domenica). Nel 1975 nonna mincota ormai novantenne, si ammalò. Si prodigò per lei Daniele Godino, figlio di Giovanni il panettiere, che le recapitava la borsa della spesa. Grata verso il ragazzo, l'anziana donna gli dettò, dopo oltre cento anni di segreto assoluto, la ricetta degli "asianot" facendo giurare di non rivelarla mai a nessuno. Dopo averla fatta gustare ad amici e conoscenti Daniele decise di trasformarla in una specialità apprezzata e gustata ancora oggi.

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