© tgcom24
La storia
La coltivazione dell'aglio nella Valle Peligna ha una lunga storia infatti i primi documenti che attestano la sua coltivazione in Italia risalgono all'Ottocento.
Quella dell'Aglio Rosso, però, è una vicenda travagliata, fatta dalla volontà di recuperare una tradizione e di non perdere un prodotto unico e particolare.
Soltanto qualche anno fa, infatti (approssimativamente una decina), l'Aglio Rosso di Sulmona rischiava di estinguersi, surclassato da agli stranieri (soprattutto spagnoli e francesi) che erano preferiti per resa e perché non emettevano il caratteristico scapo fiorale.
Il rilancio, la nuova commercializzazione e la fama che ora caratterizza questo aglio sono stati il frutto di un coraggioso e caparbio lavoro di recupero di questo importante prodotto tipico iniziato nel 2000.
È del 2009 la Creazione del Consorzio di tutela che conta ora trenta soci produttori e una trentina di ettari di coltivazioni.
La coltivazione dell'aglio nella Valle Peligna ha una lunga storia infatti i primi documenti che attestano la sua coltivazione in Italia risalgono all'Ottocento.
Quella dell'Aglio Rosso, però, è una vicenda travagliata, fatta dalla volontà di recuperare una tradizione e di non perdere un prodotto unico e particolare.
Soltanto qualche anno fa, infatti (approssimativamente una decina), l'Aglio Rosso di Sulmona rischiava di estinguersi, surclassato da agli stranieri (soprattutto spagnoli e francesi) che erano preferiti per resa e perché non emettevano il caratteristico scapo fiorale.
Il rilancio, la nuova commercializzazione e la fama che ora caratterizza questo aglio sono stati il frutto di un coraggioso e caparbio lavoro di recupero di questo importante prodotto tipico iniziato nel 2000.
È del 2009 la Creazione del Consorzio di tutela che conta ora trenta soci produttori e una trentina di ettari di coltivazioni.
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Le caratteristiche
L'Aglio che nasce nella conca di Sulmona non è un aglio come gli altri.
Caratteristici sono anzitutto il colore rosso dell'ultima tunica del bulbo, come la grandezza notevole del bulbo (mentre l'aglio comune è commercializzato al di sopra dei 45 mm di diametro, la grandezza del Rosso varia tra i 55 e i 75) o la treccia con cui viene commercializzato.
Oltre a queste peculiarità che si notano alla vista ve ne sono altre che rendono questo aglio qualcosa di assolutamente particolare: matura con 15-20 giorni di anticipo rispetto all'aglio comune della stessa categoria e ha un elevato contenuto di principi attivi che gli conferiscono un sapore piccante.
L'Aglio che nasce nella conca di Sulmona non è un aglio come gli altri.
Caratteristici sono anzitutto il colore rosso dell'ultima tunica del bulbo, come la grandezza notevole del bulbo (mentre l'aglio comune è commercializzato al di sopra dei 45 mm di diametro, la grandezza del Rosso varia tra i 55 e i 75) o la treccia con cui viene commercializzato.
Oltre a queste peculiarità che si notano alla vista ve ne sono altre che rendono questo aglio qualcosa di assolutamente particolare: matura con 15-20 giorni di anticipo rispetto all'aglio comune della stessa categoria e ha un elevato contenuto di principi attivi che gli conferiscono un sapore piccante.
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La coltivazione
L'aglio rosso di Sulmona è l'unico ecotipo italiano nel quale il processo di emissione degli scapi fiorali avviene ogni anno con regolarità.
Proprio gli scapi inoltre sono esportati e commercializzati freschi o trasformati in pasta od olio.
Perché l'ennesima qualità dell'Aglio Rosso di Sulmona è quella di essere impiegato anche in uso farmacologico, in erboristeria e per l'estrazione di oli essenziali.
Per altri articoli visitate Lorenzo Vinci
L'aglio rosso di Sulmona è l'unico ecotipo italiano nel quale il processo di emissione degli scapi fiorali avviene ogni anno con regolarità.
Proprio gli scapi inoltre sono esportati e commercializzati freschi o trasformati in pasta od olio.
Perché l'ennesima qualità dell'Aglio Rosso di Sulmona è quella di essere impiegato anche in uso farmacologico, in erboristeria e per l'estrazione di oli essenziali.
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