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Il primo autore a descrivere la tecnica usata dai greci nella preparazione del cacio è Ippocrate nel 500 a.C. In seguito diversi autori latini, fra cui Columella e Plinio, hanno trattato dei formaggi nelle proprie opere.
Plinio esalta le qualità del "butirro", antenato del nostro caciocavallo, definito "cibo delicatissimo".
Il caciocavallo è un formaggio stagionato a pasta filata tipico dell'Italia meridionale. Particolarmente ricco di vitamine e minerali, si presenta con una crosta sottile, di colore giallo paglierino, e una pasta più pallida e omogenea.
Dalla forma tondeggiante, come un sacchetto legato sulla cima, è ormai divenuto un prodotto celebre e consumato in tutto il Paese e nel mondo.
Tra le diverse varietà di questo formaggio una in particolare ha meritato oggi la nostra attenzione: il Caciocavallo Silano DOP.
Una varietà particolare, tutelata dal 1993 dal Consorzio di tutela e dalla sua disciplinare e insignito da oltre un ventennio del marchio di Denominazione Origine Protetta (DOP).
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Sono questi i territori che un tempo facevano parte del Regno delle Due Sicilie, ma la storia del Caciocavallo è ben più lunga.
È uno dei formaggi a pasta filata più antichi del mezzogiorno d'Italia. Notizie di questo formaggio si hanno fin dal 500 a.C. e diversi autori latini fra cui Plinio lo citano. Nei secoli il Caciocavallo divenne talmente famoso da dare vita anche a dei modi di dire.
Anche il suo nome particolare svela una lunga storia e sembra derivi dall'abitudine, diffusa in passato, di portare le forme di questo formaggio a cavallo di assi di legno.
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Se un prodotto giovane sarà più dolce, quello ad elevata maturazione sarà invece caratterizzato da un sapore più deciso e piccante.
Dotato di elevate qualità nutritive il Caciocavallo è utilizzato in molte preparazioni gastronomiche e per insaporire molte pietanze.
Ottimo da gustare con il pane o accompagnato da verdure, si presta particolarmente ad essere fuso. Abbinamenti particolarmente privilegiati sono sicuramente carni rosse, funghi e vini, rossi o bianchi, con un carattere deciso e di forte personalità.
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Perché si chiama 'caciocavallo'?
A volte la lingua italiana è davvero strabiliante e, spesso, è proprio nei termini più strettamente legati alla tradizione e dalla lunga storia che si annidano aneddoti interessanti.
Il termine 'caciocavallo' è composto dai termini 'cacio' = formaggio e, appunto, 'cavallo'.
Per alcuni tale nome deriva dalla forma di questo formaggio assomigliante alla sagoma di un cavalluccio. Oppure è dovuto al fatto che le forme di caciocavallo si conservano a cavallo di un'asta orizzontale di legno, appese in coppia in prossimità di focolari.
La denominazione 'Silano' deriva, invece, dalle origini antiche del prodotto legate all'altipiano della Sila.
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