Videogiochi: una scimmia gioca a Pong con la mente grazie a Neuralink
La società fondata da Elon Musk ha pubblicato un video su YouTube in cui un macaco gioca al famoso videogame utilizzando la sua mente
La tecnologia sembra non avere più confini. Qualsiasi idea o persino la più bizzarra delle invenzioni stanno trovando applicazione pratica grazie all’innovazione e all’enorme progresso di sistemi e ricerca. Pioniere d’eccellenza in questo campo il visionario Elon Musk, il quale ha da poco pubblicato un video in cui una scimmia chiamata Pager gioca al videogioco Pong utilizzando esclusivamente la sua mente grazie al chip cerebrale impiantatole dalla sua società Neuralink.
L’imprenditore aveva già reso noto lo scorso febbraio che gli scienziati di Neuralink fossero alle prese con i test sul primate. Il video di 3 minuti e 27 secondi, condiviso da Musk su Twitter mostra finalmente la scimmia controllare un computer con la sua attività neurale. Il macaco di nove anni, alla quale sono stati impiantati due dispositivi Neuralink su entrambi i lati del suo cervello circa sei settimane fa, ha imparato a usare un joystick per spostare un cursore su uno schermo in cambio di un frullato di banana somministrato attraverso una cannuccia.
I dispositivi "Link" dell'azienda hanno registrato l'attività neuronale di Pager grazie agli oltre 2.000 minuscoli fili impiantati nelle regioni della sua corteccia motoria che coordinano i movimenti della mano e del braccio. I dati sono stati poi inseriti in un "algoritmo di decodifica" per prevedere i movimenti della mano di Pager in tempo reale. Una volta calibrato l’impianto, la scimmia è riuscita a spostare liberamente il cursore grazie alla sua mente, invece di fare affidamento sul joystick. Il video, infatti, mostra il macaco che controlla una racchetta nel gioco arcade Pong mentre il controller è scollegato.
L’azienda aspetta a fare salti di gioia, visto che la tecnologia utilizzata si trova ancora nel suo stadio primordiale, ma spera che i suoi dispositivi permetteranno presto agli esseri umani affetti da disturbi fisici e paralisi di usare la propria mente per far funzionare numerosi dispositivi d’ausilio nella vita di tutti i giorni.
"Con un'interfaccia neurale diretta, possiamo migliorare la larghezza di banda tra la corteccia cerebrale umana e lo strato terziario digitale di molti ordini di grandezza", ha affermato Musk. "Direi probabilmente almeno mille, forse 10mila, o più". Lo strato digitale a cui si riferisce potrebbe riferirsi alla possibilità di interagire attraverso la propria mente con qualsiasi infrastruttura tecnologica, dallo smartphone fino agli account social.
A lungo termine, Musk sostiene che Neuralink potrebbe consentire agli esseri umani di scambiarsi pensieri e concetti usando la telepatia ed esistere in un "archivio salvato" dopo la morte che potrebbe poi essere impiantato in un robot o in un altro essere umano. Certo, allo stato attuale si tratta di esplorare un territorio fantascientifico, ma la scienza sembra ci stia insegnando che in fondo tutto è possibile.
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