La maturità 2017 è ormai alle porte: il toto esame impazza tra i ragazzi facendo vacillare le loro certezze, ma se fossero loro a scegliere, avrebbero le idee molto chiare sull'autore della prima prova. Se il protagonista dell’analisi del testo fosse un contemporaneo, il preferito tra i maturandi sarebbe Roberto Saviano. Da una ricerca di Skuola.net su 2500 di loro emerge infatti che il 28% vorrebbe lo scrittore di Gomorra per la tipologia A. E se, invece, fosse lo stesso Saviano a decidere le tracce? Cosa sceglierebbe? L’intervista di Skuola.net.
In occasione della prima prova di Maturità, sei stato scelto dai ragazzi come autore da proporre per l’analisi del testo di Italiano, secondo te perché?
Perché molti ragazzi hanno visto Gomorra - La serie e poi magari hanno letto Gomorra libro. Avranno visto in rete i miei interventi trasmessi in televisione, o forse mi hanno visto ad Amici, magari hanno letto qualche mio articolo o più verosimilmente qualche mio post (in genere sono davvero lunghi) e hanno pensato che forse valeva la pena affrontare qualcuno dei temi che propongo.
Cosa scriveresti in un tema su Saviano?
Ma i prof non danno sempre più di una traccia? Be’, sceglierei l’altra…
Secondo te, anche l’esame di Stato potrebbe essere un'occasione per proporre temi di attualità importanti e/o delicati? Assolutamente sì. Serve preparazione durante l’anno, dibattito e confronto, ma è un’occasione per capire cosa pensano i ragazzi e come reagiscono alle stimolazioni.
Se fossi tu a scegliere le tracce, quali sarebbero gli argomenti della maturità 2017?
Sarebbero tracce semplici ma farei una premessa, questa: “Nello svolgimento delle tracce ci si aspetta dal/dalla candidato/a rimandi interdisciplinari. Ci si aspetta di leggere le opinioni del/della candidato/a supportate dalle esperienze dello/a stesso/a, dalle sue letture, dalle fonti a cui attinge normalmente informazioni (quotidiani, siti di informazione, social network, blog). Ci si aspetta di leggere di libri sfiorati, di quarte di copertina distrattamente lette in libreria e poi abbandonate. Ci si aspetta non erudizione, ma studio. Non sfoggio di cultura, ma capacità di collegare stimolazioni che vengano dalle piattaforme più disparate.”
Prima traccia: La gabbia. Corpi che diventano gabbie e gabbie reali, con sbarre vere. Reclusione, evasione, libertà. Seconda traccia: L’obiezione nella storia contemporanea. Dal rifiuto ad arruolarsi e combattere al rifiuto di praticare l’aborto. Libero arbitrio vs responsabilità. Terza traccia: “E come al solito, mentre qui scrivo, tutto si confonde e perde il suo vero carattere, la sua urgenza, a mano a mano che si dispone in un ordine purchessia sulla pagina.” Questa citazione è di Tommaso Landolfi in “Rien va” pubblicato per la prima volta nel 1963. Dalla citazione di Landolfi, queste due domande: perché scrivere? perché leggere?