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Roma, le baraccopoli spuntano ovunque

A "Quinta Colonna" le "favelas" capitoline. Si moltiplicano dopo ogni sgombero creando emergenze igienico-sanitarie

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Sembrano impossibili da censire, ma anche da smantellare. Perché dopo ogni sgombero ritornano o semplicemente vengono trasferite al di là della strada.
Sono le baraccopoli romane, mai così numerose come in questo periodo, come documenta " Quinta colonna".
Spuntano ovunque ci sia del verde pubblico lasciato incolto: lungo i greti dei fiumi, a due passi dalle arterie stradali maggiormente trafficate ma anche nei parchi, dove i bambini giocano.
A volte sembrano campeggi di fortuna, poco più che semplici bivacchi. Altre volte sono vere e proprie bidonville di grosse dimensioni, con tanto di casette solide e stradine che serpeggiano tra la vegetazione.
Le si può scorgere agevolmente facendo attenzione al progressivo aumento della spazzatura: chi vive nelle baraccopoli accumula rifiuti non solo per trovare la materia prima per la costruzione delle abitazioni, ma anche perché è alla ricerca di oggetti da rivendere nei mercatini o agli angoli delle strade.

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