P.a., cambia metodo di valutazione: più trasparenza e controllori indipendenti
La riforma della pubblica amministrazione elimina la stortura tutta all'italiana, dove chi giudicava era scelto dagli stessi giudicati. Un paradosso che assegnava promozioni quasi automatiche
Fino ad oggi il sistema italiano per valutare l'efficienza della Pubblica amministrazione aveva del paradossale: ad esprimere il giudizio su come funziona un ufficio ministeriale, un ente pubblico, il comune o la Regione non erano gli utenti né organismi esterni indipendenti, bensì gli stessi dirigenti dell'ufficio sottoposto alla valutazione che li ha nominati per svolgere quel ruolo. Insomma i controllori venivano scelti dai controllati per ottenere poi premi di risultato, dunque aumenti di stipendio.
Il sistema di certo non garantiva l'obiettività di una valutazione finalizzata peraltro a migliorare l'efficienza degli uffici pubblici. Una stortura tutta all'italiana che la riforma della P.a., in vigore da giovedì prossimo, ha eliminato, introducendo un sistema più indipendente pera dare la pagella alla performance degli uffici pubblici attraverso la creazione di un elenco nazionale di valutatori, selezionati per requisiti professionali, che ogni amministrazione sceglie per ottenere il giudizio di efficienza e di raggiungimento degli obiettivi. Solo se i risultati saranno positivi scatterà il premio per il dirigente e il personale di quell'ufficio.
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