Calca Torino, l'arcivescovo: "La morte di Erika è un marchio sui responsabili"
La Procura cambia l'ipotesi di reato del fascicolo contro ignoti: da lesioni a omicidio colposo
"La morte di Erika aggrava ancora più profondamente il giudizio già severo formulato dopo quanto è accaduto. La ferita al cuore stesso della città resterà come un marchio che pesa sulla nostra coscienza di cittadini e su quanti sono stati la causa diretta o indiretta degli assurdi incidenti". Lo ha detto l'arcivescovo di Torino, monsignor Nosiglia, dopo la morte di Erika Pioletti, la 38enne deceduta in seguito agli incidenti di piazza San Carlo.
"Oggi comunque - prosegue monsignor Nosiglia - non è tempo di sterili polemiche o accuse o promesse che la cosa non accadrà più: l'inchiesta avviata farà il suo corso e trarrà le conseguenze in ordine alle gravi responsabilità di ciascuno. Ora invece è il momento della solidarietà di tutta la città, che è chiamata a stringersi attorno alla famiglia di Erika per un abbraccio fraterno a lei e ai suoi cari, insieme alla preghiera e al ricordo incancellabile che porteremo nel nostro cuore per sempre".
Intanto da fonti della Procura arriva la conferma che l'ipotesi di reato contenuta nel fascicolo d'inchiesta diventerà quella di omicidio colposo, mentre finora era solo di lesioni colpose plurime gravi e gravissime. Il cambio di imputazione, dopo la morte di Erika Pioletti, verrà formalizzato nel corso della giornata.
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