Prove Invalsi: stavolta è stato il turno dei ragazzi di terza media. E come da tradizione, i quesiti che sono comparsi nel test di oggi hanno scatenato il popolo della Rete, consegnando alla storia personaggi come Edoardo alle prese con il detersivo RAIN. Come potranno, poi, scordarsi i ragazzi che hanno sostenuto l’esame dell’acqua "dura" dell’acquario, di Luca con i suoi dubbi amletici per cambiare banco di scuola, della bambina che non voleva andare a scuola da sola, di Francesco il minatore e della sua pausa pranzo, del triangolo nascosto nel quadro di Van Gogh, delle viti, dei bulloni e del significato di "Te Deum".
Matematica più difficile d'italiano
Ma come sono andate queste prove Invalsi? Skuola.net lo ha chiesto agli stessi ragazzi che si sono cimentati con il questionario; 1500 studenti che ci hanno fatto entrare nel "cuore" degli esami di terza media. E, come prevedibile, il test più difficile sembra essere stato quello di matematica. Dovendogli dare un voto da 1 a 10, il 16% dei "licenziandi" gli ha assegnato il punteggio massimo e un altro 50% un voto tra 7 e 9. Ben diversa la storia per la prova d’italiano: qui solo l’11% dei ragazzi ha valutato con 10 il livello di difficoltà (tra il 9 e il 7 l’ha messa il 41% degli studenti).
Un terzo dei "licenziandi" ha copiato le risposte
Ma un’altra tradizione degli Invalsi è quella della copiatura di massa. Di fronte alle difficoltà di comprensione dei quesiti, molti ragazzi cercando "soluzioni" alternative. Gli esami di terza media 2017 non sfuggono da questa logica. Così, più di 1 studente su 3 ha confessato di aver copiato: il 27% giusto qualcosina, l’8% proprio tutto il compito.
Professori anti-copioni, solo 1 su 10 ha suggerito le risposte
E anche i professori, forse gli unici potenziali alleati degli studenti, sembrano essere stati alle regole del gioco: solo 1 docente su 10, stando a quanto ci hanno detto i ragazzi, avrebbe suggerito le risposte e un altro 22% avrebbe dato giusto qualche indicazione qua e là. Ma tutti gli altri avrebbero ignorato del tutto il grido d’aiuto dei propri studenti, non dando neanche il più piccolo dei suggerimenti.