E' morta alle 21.56 Erika Pioletti, la 38enne ricoverata all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino dal 3 giugno, quando è stata colta da un infarto da schiacciamento nella calca di piazza San Carlo. I genitori hanno espresso la volontà di donare gli organi. Lo rende noto l'Ospedale San Giovanni Bosco, precisando che "poiché sono in corso indagini da parte della Procura della Repubblica non può rilasciare nessuna dichiarazione".
Dal giorno dell'incidente il padre, la madre e il fidanzato della donna, sono rimasti accanto a Erika. La donna originaria di Domodossola (Verbania) si trovava in piazza San Carlo per fare compagnia al fidanzato, anch'egli rimasto ferito. Lei, compressa dalla folla contro un muro, ha avuto un infarto da schiacciamento del torace e un lungo arresto cardiaco. Non ha mai ripreso conoscenza.
Procura: "Ancora non si sa cosa abbia scatenato il panico" - Intanto Armando Spataro, il procuratore capo a Torino, fa sapere che "le indagini delegate alla Digos non hanno ancora consentito di individuare l'evento che ha scatenato il panico tra la folla" quella notte in piazza San Carlo. E aggiunge: "Considerata la delicatezza della vicenda, le informazioni che la riguardano continueranno a essere pubblicamente fornite da questa Procura attraverso l'emissione di comunicati stampa a firma del sottoscritto, anche al fine di scongiurare la propalazione di notizie inesatte, prive di riscontro o addirittura fantasiose".
Procura valuta se cambiare ipotesi di reato - La Procura di Torino valuterà nelle prossime ore la riqualificazione del reato al momento ipotizzato contro ignoti da lesioni colpose a omicidio colposo.
Sindaco: "Profondo dolore, proclamato il lutto cittadino" - "In un momento di così profondo dolore, ogni parola sarebbe superflua". Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, appresa la notizia della morte di Erika Pioletti. "Posso solo esprimere le più sincere condoglianze mie e di tutta la città - aggiunge il primo cittadino - a familiari e amici di Erika. Per il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino".