Quattro carabinieri sono stati arrestati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Massa Carrara su presunte irregolarità nell'operato di alcuni militari dell'Arma in Lunigiana. Altri quattro carabinieri sono stati sottoposti al divieto di dimora, e uno alla sospensione del servizio. Falso e lesioni i reati per cui procede la Procura; i militari erano in servizio nelle caserme di Aulla e di Albiano Magra.
Secondo il procuratore di Massa Carrara, Aldo Giubilaro, a colpire nel comportamento dei militari è oltre alla "gravità dei fatti", anche "la loro diffusività e normalità", con condotte irregolari verso chi era sottoposto a controlli, persone sia italiane che straniere, e anche "strumentalizzazioni a fini privati".
L'inchiesta, condotta dal pm Alessia Iacopini, è partita sette mesi fa, dopo la denuncia di un italiano. Successivamente sarebbero emersi altri episodi, con indagini effettuate anche con intercettazioni ambientali e telefoniche. Tra i casi all'attenzione della magistratura è finito anche quello di un extracomunitario, un marocchino che, portato in caserma per controlli, sarebbe stato colpito, e un altro caso di molestie nei confronti di una prostituta.
"L'adozione delle misure - ha sottolineato Giubilaro in una nota - ancorché dolorosa sul piano umano, deve rendere edotti dell'assurdità da parte di chiunque, militari dell'Arma dei carabinieri compresi, di considerarsi al di fuori e al di sopra delle leggi dello Stato e anzi offre garanzia, enucleati gli autori di condotte improprie, della sicura correttezza e del sicuro senso delle regole di quanti altri fanno parte dell'Arma". Per il magistrato, non deve essere consentito "che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo, ancorché meritevole e glorioso come l'Arma dei carabinieri, renda immuni da ogni responsabilità, autorizzi persino la commissione di reati e metta al riparo dal subire indagini".