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Sofagate, svolto in piedi un consiglio comunale nella Bergamasca

Un gesto di solidarietà alla presidente della Commissione europea von der Leyen, lasciata senza sedia da Erdogan durante l'incontro in Turchia. Michel: "Quanto accaduto mi toglie il sonno"

Tutto il consiglio comunale di Lenna, centro bergamasco di 600 abitanti della Valle Brembana, ha deciso di svolgere la propria seduta interamente in piedi, come gesto di solidarietà a Ursula von der Leyen, lasciata senza sedia durante il colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Tutti in piedi: sindaco, assessori, consiglieri e segretario comunale. Intanto, sull'incidente di Ankara interviene il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: "Mi spiace molto per l'accaduto. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte".

Il messaggio - "In occasione del consiglio comunale - ha scritto su Facebook il primo cittadino di Lenna Jonathan Lobati, - il sindaco, i consiglieri comunali unitamente al segretario comunale hanno deciso all'unanimità di svolgere la seduta in piedi per esprimere solidarietà alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen".

"Il gesto - ha precisato Lobati - non ha l'obiettivo di polemizzare sulle scelte di politica internazionale fatte da capi di Stato stranieri, ma vuole rivendicare con forza i valori fondamentali di uguaglianza sui quali è fondata l'Unione Europea e tutti i suoi Paesi membri. Valori per i quali ci dobbiamo battere".

 

Michel: "L'incidente di Ankara mi toglie il sonno" - "Mi spiace molto per l'accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell'episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità". Così in un'intervista al Sole 24 Ore il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel a proposito del Sofagate.

"Ho avuo qualche secondo per decidere l'atteggiamento da avere. Sul momento la mia impressione è stata che un'eventuale reazione avrebbe messo in dubbio il lungo lavoro diplomatico che aveva preparato la nostra visita. Inoltre non volevo avere nei confronti della signora von der Leyen alcun atteggiamento paternalista", dice ancora.

E in merito alle parole di Mario Draghi sul presidente turco Erdogan: "Rispetto le opinioni espresse da ciascun capo di Stato e di governo europeo. Qui voglio osservare che una parte significativa del nostro incontro con il presidente turco ha riguardato la difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni", conclude.

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