Fabrizio Corona rientra in cella, ma probabilmente non per molto. La sentenza pronunciata dal giudice, che ha condannato l'ex agente fotografico a un anno di reclusione per evasione fiscale, potrebbe farlo uscire presto dal carcere. Il suo legale, infatti, ha già annunciato che farà richiesta di affidamento ai servizi sociali, dal momento che il reato è compatibile con questa misura detentiva alternativa.
Quando furono scoperti i 2 milioni e 6 mila euro nel controsoffitto della sua collaboratrice Francesca Persi, Corona era già in affidamento in prova nella comunità di Don Mazzi per scontare una parte delle precedenti condanne. Le nuove accuse, pesantissime, avevano poi fatto scattare il mandato di cattura.
Ad oggi, però, secondo la sentenza pronunciata dal Tribunale,"il fatto non sussiste": non esiste infatti nessuna prova che il denaro sequestrato fosse frutto di attività illegali e di presunti contatti con la criminalità organizzata. Per questo motivo sono cadute due imputazioni: l'intestazione fittizia dei beni in relazione ai soldi in contanti, e la violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione.
L'ex agente fotografico ha commesso soltanto un reato contro il fisco ed è stato quindi condannato per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Dei dodici mesi di carcere appena inflitti, quattro li ha già scontati. Per questo motivo i legali di Corona hanno già preannunciato che presenteranno un'istanza per la concessione dell'affidamento in prova che potrebbero ridargli la libertà: "Fabrizio Corona resta in carcere perché il Tribunale di sorveglianza ha revocato il suo affidamento in prova ai servizi sociali, ma, essendo venuto meno il mandato di cattura basato sull'intestazione fittizia di beni che ora non c'è più, le cose cambiano di molto".