Non tutti lo amano, ma di certo il condizionatore d’aria è il migliore amico del benessere nelle giornate afose d’estate. Rinfresca, deumidifica, ci aiuta a riportare la casa a una temperatura gradevole e a riposare bene di notte, anche quando le città si infuocano nelle giornate afose dell’estate. In ogni caso è necessario adoperarlo in modo corretto per evitare malanni anche fastidiosi e per non avere brutte sorprese al momento di aprire la bolletta dell’elettricità. Ecco qualche suggerimento.
LA POSIZIONE – Scegliere preferibilmente un apparecchio di classe A: sono un po’ più costosi, ma garantiscono una migliore efficienza e risparmio energetico. Il condizionatore va installato in alto, in modo da ottenere una distribuzione omogenea del flusso d’aria: verificare che l’aria circoli liberamente davanti alle prese dell’aria in entrata e in uscita (senza tende, piante o altri ostacoli), altrimenti il condizionatore non serve a nulla.
MANUTENZIONE INNANZI TUTTO – Prima ancora di cominciare ad accenderlo (e quindi bisognerebbe giocare di anticipo sui primi caldi), è necessario verificare che l’apparecchio sia efficiente e i filtri perfettamente puliti: una volta l’anno è opportuno far verificare da un tecnico il livello del gas refrigerante e la pulizia della serpentina. La pulizia dei filtri è invece da controllare ed eventualmente ripetere ogni due mesi quando l’aria condizionata resta accesa per molte ore. Si tratta di solito di un’operazione semplice che si può fare da sé: nella maggior parte dei casi i filtri si sfilano e si lavano con acqua e sapone di marsiglia, si fanno poi asciugare al sole e si rimontano. Le istruzioni di manutenzione si trovano nel libretto che accompagna l’apparecchio.
OCCHIO ALLA TEMPERATURA – Sembra superfluo ricordarlo, ma di fatto non è così: se all’esterno ci sono più di 30 gradi, non serve impostare il condizionatore a 18 per avere fresco. In questo modo si consuma solo più elettricità. Per godere una sensazione di frescura, basta ottenere in casa quattro-cinque gradi in meno che all’esterno: una differenza maggiore espone il fisico a uno sbalzo di temperatura eccessivo e nocivo per la salute. Meglio accendere l’apparecchio una mezz’ora prima di soggiornare nella stanza, magari utilizzando il timer, e attendere senza troppa impazienza che la temperatura diminuisca.
ATTENZIONE A PORTE E FINESTRE – Quando il condizionatore è in funzione, mantenere ben chiuse le porte e le finestre per limitare lo scambio con l’aria calda dell’esterno. Sfruttiamo invece le ore più fresche della sera e del primo mattino per arieggiare bene i locali perché il ricambio d’aria è comunque indispensabile. Nelle ore più calde della giornata o nei momenti in cui le finestre sono esposte al sole diretto, tenere le persiane socchiuse o le tapparelle abbassate, per limitare l’esposizione agli ardenti raggi solari. Ricordiamoci di spegnere il condizionatore quando usciamo da una stanza o addirittura di casa.
LA FUNZIONE DRY – Quando abbiamo raggiunto una temperatura gradevole, utilizziamo la funzione dry, ovvero il comando di deumidificazione. Contribuisce a mantenere l’aria fresca e asciutta e consuma molto energia elettrica. A titolo indicativo, il grado di umidità relativa ideale è compreso tra il 40 e il 60%.
MA LA NOTTE NO – Tenere il condizionatore a palla per tutta la notte (e dormire magari rannicchiati sotto il copriletto) è uno spreco di corrente elettrica e ci espone al rischio di infreddature e dolori osteo-muscolari. Nella maggior parte dei casi di notte la temperatura esterna si abbassa: basta arieggiare le stanze e sfruttare la frescura esterna per una camera da letto dalla temperatura gradevole. Se il calore è ancora intenso, raffrescare la stanza un’ora prima di coricarsi e poi regolare il condizionatore sui 25-26 gradi per mantenere la temperatura, o passare alla funzione dry.
I RISCHI DEL FRESCO ARTIFICIALE – I pericoli maggiori vengono dagli sbalzi termici, ad esempio quando si entra tutti sudati in una stanza o nell’auto fredda, e dalla insufficiente pulizia degli apparecchi. Nei filtri si possono annidare polvere, acari, microrganismi e muffe nocive, responsabili di allergie e di infezioni. La più temibile è la legionella, dovuta a un batterio, la Legionella pneumophila: nei casi lievi il microrganismo è responsabile di mal di testa, febbre e malessere generale che si risolve in pochi giorni. In qualche caso, però, può accompagnarsi a tosse, sintomi gastroenterici, neurologici e cardiaci, anche mortali: in Italia si registra qualche centinaia di casi di legionella all’anno.
MEGLIO IL VENTILATORE? – Chi preferisce le pale o i ventilatori portatili ha comunque un certo sollievo all’afa e costi sicuramente inferiori. L’unica accortezza da seguire nell’utilizzo è tenere il ventilatore vicino a sé, ma non dirigere direttamente il getto d’aria addosso alla persona. Se proprio non si può evitarlo, tenere la velocità al minimo e ricordarsi di bere molto: il getto d’aria favorisce l’evaporazione del sudore e ci si può disidratare senza accorgersene.