Migranti,8 morti e oltre 50 dispersi in naufragio a largo di Libia
Scambio di accuse tra la Marina libica e alcune Ong, accusate di favorire volontariamente il flusso migratorio
Almeno otto migranti sono morti e 52 persone sarebbero disperse in mare al largo della Libia, dopo il naufragio di un gommone a circa 9 chilometri dalla città di Gasr Garabulli, a est di Tripoli. Lo riferisce l'agenzia France Presse, citando un ufficiale della marina libica. "Gli otto corpi recuperati fanno parta di un totale di 120 o 130 passeggeri che erano sulla barca", hanno spiegato le autorità locali.
I cadaveri sono stati recuperati durante dodici operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera. Durante le stesse operazioni sono state tratte in salvo oltre 1650 persone. I migranti erano a bordo di nove gommoni e tre barchini in navigazione nel Mediterraneo centrale verso l'Italia.
Le accuse dei libici - La Marina libica ha accusato le Ong, ma senza fare alcun nome, di essersi schierate con le loro navi per accogliere i migranti e di aver avuto contatti diretti con persone a bordo.
Msf: nessun contatto con Guardia costiera libica - Medici Senza Frontiere (MSF) rende noto di "avere effettuato soccorsi sotto il normale coordinamento della Guardia costiera italiana e di non avere avuto alcun contatto con la guardia costiera libica". La Prudence - aggiunge Msf - sta ora rientrando verso l'Italia con 726 persone a bordo, tra cui 53 bambini e un corpo senza vita. L'arrivo è previsto lunedì mattina a Palermo. "Nel frattempo, altre persone hanno perso la vita in mare proprio in queste ore. Senza vie legali e sicure e un sistema dedicato di ricerca e soccorso in mare, queste morti non si fermeranno".
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