Il boss mafioso Giuseppe Graviano aveva un coltello nella cella del supercarcere di Ascoli Piceno, dove era rinchiuso in regime di 41 bis. Subito dopo il ritrovamento dell'arma, nascosta nell'intercapedine del letto, Graviano è stato trasferito altrove. La Procura di Ascoli gli ha contestato il porto abusivo di armi, ma Graviano si è opposto al sequestro del coltello, di cui pare sostenga di non essere il proprietario.
Non si sa come il coltello, di tipo rudimentale, abbia potuto superare i controlli del carcere. Il ritrovamento dell'arma risale a circa un mese, durante un controllo degli agenti di custodia nella cella del boss. La Procura ascolana ha aperto un'inchiesta e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria un'indagine interna.
Graviano ha sostenuto che il coltello non fosse suo: una scelta difensiva che gli consentirà fra l'altro di avere accesso alle carte del procedimento, in occasione dell'udienza di lunedì davanti al Tribunale del riesame ascolano. Udienza alla quale il boss non dovrebbe partecipare in audioconferenza dal carcere dove si trova ora.