L'Italia, col 19% di prevalenza di consumo nella fascia di età tra i 15 ed i 34 anni, è il secondo Paese in Europa, dopo la Francia (22,1%) per l'uso di cannabis, nel 2015. E' quanto emerge dal rapporto dell'Agenzia europea delle droghe. Col 5,2% l'Italia è quarta per uso di oppioidi ad alto rischio, mentre è ottava, con l'1,8% per l'uso di cocaina.
Pur essendo seconda in Europa per consumo di cannabis tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, l'Italia registra un forte calo nel tasso di mortalità indotta dalla droga. E' quanto è emerso dal rapporto pubblicato dall'Osservatorio europeo delle droghe sui dati relativi alle tossicodipendenze nel consueto rapporto annuale, relativo al 2015. E mentre in Europa aumentano i morti per overdose con un +6% per un totale di 8441 decessi dovuti all'abuso di eroina e oppiacei, in Italia preoccupano i piazzamenti nelle classifiche per l'uso di cannabis, oppioidi ad alto rischio e cocaina. I dati sull'Italia, fermi al 2014, indicano che il 7,6% della popolazione adulta ha fatto uso almeno una volta di cocaina, il 3,1% di ecstasy e il 2,8% di anfetamine. In controtendenza e' invece la mortalità indotta dalla droga: in Italia sono 7,8 morti per milione. Un dato nettamente inferiore alla media europea di 20,3 morti per milione.
Consumo di Cannabis - Secondo lo stesso rapporto, sono circa 87,7 milioni gli adulti europei che almeno una volta nella loro vita hanno provato la cannabis e i suoi derivati. Allo stesso tempo, un europeo su cento consuma marijuana quotidianamente o quasi. In tutta Europa, infatti, quasi 90 milioni di cittadini dichiarano di aver provato almeno una volta la cannabis. L'Osservatorio ha poi paragonato le abitudini di consumo di marijuana e altre sostanze tra i giovani europei e i giovani americani: emerge così che gli studenti europei consumano più alcol e tabacco dei loro coetanei d'oltreoceano, che invece preferiscono far uso di cannabis.
Luca Squeri (Forza Italia) - "I dati dell'Agenzia europea delle droghe, che collocano l'Italia al secondo posto, dopo la Francia, per consumo di cannabis in Ue, evidenziano una criticità evidente alla quale un legislatore appena responsabile non può certo rispondere con la legalizzazione. La salute delle generazioni più giovani e più permeabili a condizionamenti e messaggi negativi, non è un optional". Lo dichiara in una nota il deputato di Forza Italia Luca Squeri."E' impensabile continuare a sostenere che la diffusione del fenomeno possa giustificare la 'sanatoria' della liberalizzazione. Al contrario, è davvero il momento di capire come educare i ragazzi a rispettare se stessi, nella consapevolezza che le droghe cosiddette 'leggere' possono avere effetti pesantissimi", conclude.