Una ragazzina di Mantova ha salvato un suo coetaneo di Roma, finito nell'infernale ingranaggio del Blue Whale, il "gioco" social che spingerebbe gli adolescenti ad atti autolesionistici sino al suicidio. Lo ha reso noto la questura di Mantova. La ragazzina si è rivolta alle forze dell'ordine, dopo che l'amico le ha raccontato di aver iniziato il "gioco" e di non riuscire a smettere, a causa delle minacce rivolte dal "curatore" alla sua famiglia.
La ragazzina ha spiegato che l'amico le aveva detto di aver iniziato da una settimana e di non riuscire a smettere perché il suo "curatore", come vengono definiti gli anonimi amministratori del gioco, lo minacciava di prendersela con la sua famiglia e che, pertanto, non gli restava altra scelta che suicidarsi. Subito dalla questura di Mantova è partita una segnalazione ai colleghi romani che, grazie agli elementi forniti, hanno rintracciato il ragazzino nella sua casa. Il giovane non aveva ancora messo in atto gesti autolesionistici ma, per precauzione, è stato trasportato all'ospedale e sottoposto a visita medica.
Le forze dell'ordine: "Segnalate casi sospetti" - Gli inquirenti hanno ribadito l'invito a chiunque venga a conoscenza di analoghe situazioni a segnalarle subito alle forze dell'ordine. "Sono soggetti assolutamente privi di scrupoli quelli che spingono al Blue Whale i minorenni - dicono gli investigatori -. Approfittano della debolezza di alcuni soggetti per lo più adolescenti, portandoli a commettere anche gesti estremi, con subdole quanto assurde minacce online".
I precedenti degli ultimi giorni - Il fenomeno sta creando in molte parti d'Italia un vero e proprio allarme sociale. Venerdì un 17enne è stato trovato dai carabinieri a Molfetta (Bari) mentre era steso sui binari; a Milano alla fine di maggio ci sono stati quattro casi di minori finiti nella pancia della Balena blu, con due inchieste aperte sui 'curatori', mentre a Ravenna tre ragazzini sono stati trovati con tagli sulle braccia.