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Legge elettorale, 780 emendamenti in commissione: iniziati i lavori

Ai 417 già presentati si sono aggiunti 363 subemendamenti all'emendamento del relatore Emanuele Fiano (Pd)

-afp

Sono 780 gli emendamenti che complessivamente dovranno essere votati dalla commissione Affari Costituzionali della Camera alla legge elettorale, a partire dal pomeriggio di oggi. Ai 417 già presentati si sono aggiunti 363 subemendamenti all'emendamento del relatore Emanuele Fiano (Pd). Questi numeri sono stati annunciati dal presidente della commissione, Andrea Mazziotti, su Twitter.

Il Pd ha presentato un emendamento alla legge elettorale a prima firma di Alan Ferrari, per diminuire il numero dei collegi uninominali da 303 previsti dal testo Fiano a 232. In questo modo si risolverebbe il problema dei cosiddetti collegi sopranumerari, cioè i casi in cui i candidati dei partiti più grandi pur risultando primi nei rispettivi collegi, non verrebbero eletti. Su questo è in corso la trattativa con gli altri partiti.

Il testo su cui era stato trovato l'accordo prevede 303 collegi uninominali ma essi non sono maggioritari, bensì hanno un riparto proporzionale: un po' come la vecchia legge del Senato in vigore tra il 1948 e il 1992. Nelle Regioni "monocolore", dove i candidati di un grande partito vincono in molti collegi, qualcuno di essi potrebbe non risultare eletto: infatti tra i vincitori si fa una graduatoria in base alle percentuale di voto ottenuta.

E' il caso, per esempio, delle Regioni Rosse per il Pd o di alcune Regioni del Sud (Sicilia) per M5s. L'emendamento Ferrari diminuisce il numero dei collegi a 232, quelli del Senato del Mattarellum. In tal modo i collegi sarebbero già definiti, e diminuirebbe la possibilità di collegi sopranumerari. L'inizio dei lavori, inizialmente previsto per le 14,30, è slittato di circa un'ora.

C'è l'accordo con il M5s per la riduzione dei collegi uninominali - Anche il M5s ha presentato la stessa proposta sulla riduzione dei collegi. Sul tema c'è quindi l'accordo. Il relatore Fiano ha invece accantonato l'emendamento del M5s a prima firma Danilo Toninelli che prevede il voto disgiunto.

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