Banche venete, niente salvataggio di Stato: è polemica sui social
La Commissione Ue boccia le richieste degli istituti, che ora dovranno raccogliere un miliardo di euro per non ripetere il caso Etruria. Il ministro Padoan: "Esclusa l'ipotesi di bail-in"
I vertici di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno incontrato, nella sede dell'Antitrust europeo, la direzione generale Concorrenza della Commissione europea ma le richieste degli istituti riguardo ad un possibile salvataggio di Stato sono state bocciate. La Commissione vuole che gli istituti raccolgano un miliardo di capitale da privati, condizione necessaria per poi approvare la "ricapitalizzazione di Stato". Sui social monta la polemica. Padoan: "Nessun bail-in".
Padoan: "Esclusa l'ipotesi di bail-in" - Il bail-in per le banche venete "è una ipotesi esclusa". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il quale ha parlato anche della crescita italiana: "Il Paese sta andando avanti, migliorerà più di quanto atteso e previsto nei numeri, ma deve cambiare il suo modello".
Sulle ultime novità provenienti da Bruxelles si è espresso il mondo politico. Per Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e viceministro all'Economia durante il governo Renzi, "più si ingigantisce il buco delle due Banche Popolari Venete, più diventa inevitabile chiedersi cosa facevano le autorità di vigilanza bancaria quando ancora nel 2013 autorizzavano aumenti di capitale a valori completamente sballati". Sempre per Zanetti "scelta la linea dell'intervento pubblico per MPS, è impensabile per qualunque veneto che il governo italiano possa usare un metro diverso per due banche che, insieme, tutto sono tranne che minori".
Al momento sembra difficile che il miliardo di capitale possa essere reperito. L'eventuale salvataggio delle due banche inoltre è vincolato al piano di fusione, per cui se anche solo una delle due fallisse, anche la seconda andrebbe a fondo.
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