Attacco a Manchester

Manchester, la storia di Stephen Jones: il senzatetto che ha soccorso i primi bambini feriti

Il 35enne dormiva vicino all'Arena. Quando ha sentito l'esplosione e le urla si è precipitato ad aiutare i ragazzi colpiti dalla bomba

© ansa

Stephen Jones è un senzatetto che spesso si trova a dormire nei pressi dell'Arena di Manchester. La scorsa notte è stato svegliato da un forte boato: "All'inizio pensavo si trattasse del rumore dei fuochi d'artificio", ha raccontato l'uomo ad una televisione inglese, "ma poi ho capito cosa statava accadendo e ho visto i bambini che uscivano dal concerto urlando, coperti di sangue. E così mi sono precipitato verso di loro".

Stephen ha cercato di aiutare alcuni giovani pulendo il sangue dai loro volti e solo allora si è accorto di quanto fossero profonde le lesioni provocate dall'esplosione. "Ho dovuto tirare fuori dalla pelle di molti pezzi di vetro e altri piccoli oggetti", ha raccontato, "poi ho visto sull'asfalto i corpi di alcuni bambini e su di loro le mamme disperate".

Poi ha aggiunto: "E' vero sono un senzatetto e vivo alla giornata, ma questo non significa che non ho più un cuore, sono ancora umano. Avevano bisogno di assistenza, così mi sono alzato. Mi piace pensare che se avessi avuto bisogno io qualcuno si sarebbe fermato a soccorrermi. Ho fatto quello che doveva essere fatto, non avrei potuto più vivere tranquillo sapendo di aver lasciato quei bambini soffrire o morire."

Durante la nottata sono arrivati i soccorsi, i tassisti hanno offerto corse gratuite a coloro che dovevano tornare a casa e alcuni abitanti della città hanno aperto le porte delle loro case per offrire ristoro e assistenza ai ragazzi sopravvissuti e sconvolti dall'accaduto