"In occasione del Maxiprocesso, l'Italia, nel suo complesso, fu capace di far sistema contro la mafia: giudici e forze dell'ordine, anzitutto, e, nelle loro responsabilità, Parlamento, ministeri dell'Interno ed della giustizia, giornalisti e opinione pubblica ne furono partecipi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'aula bunker a Palermo dove si celebra il 25simo anniversario della strage di Capaci.
"Il risultato, così importante, del Maxiprocesso non fu dovuto a una concomitanza di circostanze favorevoli. Ma all'impegno, alla determinazione, al coraggio anzitutto dei suoi ideatori; e di chi lo condusse. Esso era il risultato di un metodo innovativo, sperimentato sul campo da molti anni, che vedeva la mafia come fenomeno unitario. Un'impostazione preziosa e lucida, che esigeva, insieme, coordinamento, collaborazione e approfondita specializzazione tra magistrati preposti al suo contrasto, strumenti di indagine sempre più moderni ed efficaci, sviluppo della collaborazione internazionale". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'aula bunker a Palermo dove si celebra il 25simo anniversario della strage di Capaci.
Falcone e Borsellino, esempi da seguire - "Le doti di tenacia, di coraggio, di intuizione, di intelligenza, di rigore morale erano presenti" in Giovanni Falcone e Paolo Borsellino "in grande misura. Ma i loro sono stati comportamenti che ogni persona - ciascuno di noi - può esprimere, compiendo scelte chiare e coerenti". Questo il pensiero di Mattarella che però avverte: "è un richiamo per tutti, soprattutto per chi assume responsabilità istituzionali". "Quegli uomini, oggi, costituiscono punti di riferimento - prosegue il capo dello Stato - Ma devono essere, soprattutto, esempi. Falcone - che prevedeva che, prima o poi, avrebbero tentato di ucciderlo - ebbe a dire: 'Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali, e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini'".
Mattarella ai ragazzi: le idee di Falcone ora sulle vostre gambe - "Mi rivolgo particolarmente a voi, ragazzi. Oggi, e per il futuro, le idee, la tensione morale di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino, camminano anche sulle vostre gambe: sulle vostre idee, sui vostri comportamenti. Vi auguro di esserne, come oggi, sempre consapevoli!".